Una notte, un mistero: dieci anni senza Roberta Ragusa

Il caso: la condanna del marito e l’istanza di revisione del processo

Roberta Ragusa sparì nel gennaio 2012

Roberta Ragusa sparì nel gennaio 2012

San Giuliano Terme (Pisa), 13 gennaio 2022 - "Per noi è un giorno triste, che viviamo intimamente. Perché il ricordo di Roberta è quotidiano e non solo sotto i riflettori della cronaca". Giovanna Alpini, cugina di Roberta Ragusa, nel decennale della sua scomparsa manifesta la stessa ritrosia di sempre a esternare sui media i propri sentimenti. La mamma di Gello è svanita nel nulla la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012 e una sentenza passata in giudicato ha stabilito che è stato il marito Antonio Logli a ucciderla e a farne sparire il corpo dopo un litigio. Dal 2019 l’uomo è in carcere e deve scontare una pena di 20 anni di reclusione. Secondo la giustizia italiana, Logli agì spinto dal timore di una separazione onerosissima sotto il profilo economico, una volta che la moglie aveva ormai scoperto la sua relazione con l’amante ed ex baby sitter dei figli, Sara Calzolaio. L’uomo però continua a proclamarsi innocente e i suoi difensori nelle prossime settimane depositeranno alla corte di appello di Genova un’istanza di revisione del processo che si fonda sulla tesi dell’allontanamento volontario di Roberta Ragusa.

"Sono pagliacciate che rinnovano il nostro dolore - sbotta Giovanna Alpini -. Logli e suoi difensori dicano ciò che vogliono, ma Roberta ha almeno avuto giustizia anche se non una tomba dove piangerla e portarle un fiore. Fa male, malissimo anche questo aspetto ma non voglio continuare ad alimentare un clamore mediatico che non mi interessa e che serve solo a fare pubblicità a qualcuno".

La tesi, rilanciata dalla difesa di Antonio Logli, di un probabile allontanamento volontario di Roberta – che stanca di una routine familiare nella quale non si sentiva amata avrebbe abbandonato tutto e tutti per cambiare vita – fa infuriare anche i social. E sulla community Facebook "Roberta Ragusa, il cammino del tuo cuore" c’è chi si rivolge ai suoi figli, Daniele e Alessia, entrambi oggi maggiorenni: "Credete a vostro padre senza mai mettere in dubbio la sua posizione, ma mettete in dubbio l’amore e la serietà di vostra madre: così la uccidete un’altra volta".