Covid, Ristoratori Toscana a piedi fino a Roma. "Vogliamo essere ascoltati da Conte"

Un viaggio di circa dieci giorni che prenderà il via da Ponte Vecchio per arrivare, dopo una decina di giorni di cammino lungo la Via Francigena, a Roma, davanti a Palazzo Chigi

C ovid, ristoratori a piedi fino a Roma

C ovid, ristoratori a piedi fino a Roma

Firenze, 24 ottobre 2020 - Annunciano una manifestazione pacifica, una camminata a piedi fino a Roma, che richiamerà «nel suo spirito», la 'Marcia del sale' del Mahatma Gandhi contro la tassa sul sale. È il 'Cammino degli inessenziali', promosso dall'associazione Ristoratori Toscana il 4 novembre, slogan #contearriviamo.

Un viaggio di circa dieci giorni che prenderà il via da Ponte Vecchio per arrivare, dopo una decina di giorni di cammino lungo la Via Francigena, a Roma, davanti a Palazzo Chigi, per essere ascoltati dal premier Giuseppe Conte. Su Ponte Vecchio i Ristoratori Toscana, prima della partenza, stenderanno gli striscioni con slogan che sintetizzano le proprie richieste. Contemporaneamente sui ponti di altre città che stanno aderendo, ristoratori faranno lo stesso e si uniranno simbolicamente alla manifestazione fiorentina.

«Abbiamo deciso che partiremo il 4 novembre», data simbolica per Firenze, «il giorno dell'alluvione, della città che si rimbocca le maniche e rinasce. Anche noi siamo pronti a stringere i denti per poi ripartire», spiega Pasquale Naccari, presidente di Ristoratori Toscana che rappresenta 1000 aziende a Firenze e 15mila in regione. «Abbiamo preparato un documento con le nostre richieste da consegnare a Conte - aggiunge -. Noi chiediamo solo la possibilità di sopravvivere, la dignità di mandare avanti le nostre aziende». Tra le proposte «la sospensione di tutte le tasse, l'abbattimento del canone di affitto, un fondo perduto per il periodo in cui ci sarà chiesto di chiudere e un credito di imposta proporzionale alle perdite di fatturato». Intanto, una parte del gruppo di imprenditori annuncia la serrata: «Lunedì in diversi chiuderemo - sottolinea Naccari -. In centro, ma anche fuori, i fatturati sono calati del 90%. Vogliamo far capire alle istituzioni cosa sarebbe la città senza le nostre luci accese»: «Non sindachiamo sulle scelte sanitarie» ma «oggi al dramma sanitario si è aggiunto quello economico».