"La Toscana è più sicura delle altre regioni, priorità montagna e irrigazione"

Il presidente Anbi Toscana Marco Bottino fa il punto in occasione dell'evento “1922-2022: la Bonifica per la sostenibilità”, organizzato a Palazzo Vecchio

Firenze, 7 giugno 2022 - “La Toscana è una regione più sicura delle altre, ogni anno si investono 92 milioni di euro per mettere in sicurezza il territorio. La Regione investe per la manutenzione ordinaria 6,5 milioni e i Consorzi di bonifica introitano da enti pubblici, Regione e Governo, altri 23 milioni per opere straordinarie”. Il presidente Anbi Toscana Marco Bottino fa capire che il lavoro fatto dalla Regione in questi anni è stato importante e i risultati sono ottimi. La location per fare il punto della situazione è l'evento “1922-2022: la Bonifica per la sostenibilità”, organizzato a Palazzo Vecchio in occasione della Festa per i 100 anni dal Congresso di San Donà di Piave, che pose le basi della modifica moderna. L'evento è stato reso possibile anche grazie a La Nazione, media partner: la mattinata di lavori è stata coordinata dal vicedirettore Piero Fachin.

La Toscana ora deve concentrarsi su due fronti: uno è quello della montagna per renderla un territorio ancora attrattivo, l'altro è l'irrigazione perché serve una irrigazione più organizzata, che permetta di risparmiare acqua. “Sulla montagna possiamo usare i fondi del Pnrr – spiega Bottino -. Il bosco cresce al al ritmo di 13 ettari il giorno e l'agricoltura è abbandonata, così come l'attività produttiva – ha aggiunto -. Dobbiamo risolvere la situazione, anche con il Pnrr. E poi c'è la sfida dell'irrigazione, dobbiamo colmare un vuoto gigantesco che ha la Toscana: solo il 9% della superficie agricola utile in regione è irrigata in modo organizzato e questo significa risparmiare l'acqua. La nuova sfida dei Consorzi di bonifica toscani è quella di dare alla Toscana una irrigazione più diffusa, organizzata, usando l'acqua piovana quando arriva l'inverno e creando un accumulo”. Il rischio è chiaro: “A forza di prelevare dai fiumi sfruttiamo l'ambiente senza ricreare le condizioni per un'agricoltura competitiva in Toscana”, conclude Bottino.

Tra i protagonisti anche il presidente dell'Accademia dei Georgofili Massimo Vincenzini: “Il messaggio di oggi è cercare di conoscere il territorio per prendere le giuste decisioni, agire per il bene della società – afferma -. La Toscana ha il grande vantaggio di aver iniziato prima, ha dalla sua esperienza importante: l'Accademia dei Georgofili ha precorso i tempi in questo”.

Il lavoro coinvolge tanto la Regione quando il Comune: “Stiamo agendo in prevenzione, la gran parte degli eventi climatici estremi sono arrivati a causa dal fenomeno del riscaldamento globale – conferma l'assessore regionale all'ambiente Monia Monni -. Negli ultimi dieci anni, 80 eventi hanno colpito la nostra regione. La collaborazione con i consorzi per noi è strategica. Lavoriamo al doppio tema, della difesa dall'acqua ma pure dell'acqua”.

“Per il futuro e la Firenze del 2050 ho pensato subito al tema della centralità dell'Arno, questo fiume deve tornare a vivere – spiega l'assessore all'ambiente di Palazzo Vecchio Cecilia Del Re -. Il completamento del progetto 'Rogers' deve sempre più strutturarsi, dobbiamo lavorare su questo”.

Niccolò Gramigni