SANDRA NISTRI
Cronaca

Digiuno a sei anni, è polemica. Ramadan dei bimbi a scuola, Allam: basta, lo vieti una legge

"Pericoloso per la salute". Ma i casi alle elementari di Firenze e dell’hinterland si moltiplicano. Stanno a guardare i compagni che mangiano: "Tortura". L’imam: "Vogliono imitare i grandi"

Magdi Allam

Magdi Allam

Sesto Fiorentino (Firenze), 17 marzo 2024 – Lo Stato deve vietare il digiuno ai bambini musulmani che frequentano le scuole in Italia. Affermazione decisa quella del giornalista e scrittore egiziano Magdi Cristiano Allam che interviene a gamba tesa nelle polemiche degli ultimi giorni sui bambini della scuola primaria che condividono il momento del pranzo con i coetanei ma rimanendo a digiuno durante il Ramadan.

Con molti casi d i questo tipo, fra l’altro, segnalati proprio a Firenze e nella cintura fiorentina: "Lo spunto – conferma infatti lo stesso Allam – mi è venuto leggendo l’allarme segnalato da alcune maestre e dirigenti scolastiche. Finora, infatti, capitava di vedere ragazzini dagli 11 anni in su, alle scuole medie, digiunare per il Ramadan, ma adesso si segnalano casi anche alle scuole elementari, di bambini di 6-7 anni, costretti a non mangiare né bere, che in classe mostrano segni di spossatezza e difficoltà di concentrazione. Lo Stato ha il dovere di tutelare la salute dei bambini che per un mese intero, per dodici ore al giorno, devono digiunare e non possono bere, con gravi rischi per la loro salute. Oltretutto ci sono i casi dei bambini musulmani che restano a scuola anche a pranzo e si ritrovano a mensa a vedere i loro compagni che mangiano e bevono mentre loro non possono farlo. Questa è tortura".

Le polemiche sul digiuno anticipato per i piccoli durante il Ramadan (in realtà la pratica dovrebbe prendere il via dalla pubertà) erano scattate dopo l’emersione di una serie di casi: inizialmente due bambini della primaria Don Milani di Calenzano, provincia di Firenze, che su richiesta della famiglia non mangiano a mensa in questo periodo ma restano insieme ai compagni intenti a consumare il loro pranzo. In realtà, però, il ventaglio è molto più ampio come testimoniato da diversi dirigenti scolastici di Firenze secondo i quali sempre più bambini della primaria osservano il Ramadan, digiuno compreso. Un fenomeno relativamente nuovo visto che, fino a qualche anno fa, il mese di digiuno fino al tramonto veniva introdotto dalle famiglie di fede musulmana a partire dalle scuole medie, a 12 anni.

Ora sono sempre più le richieste per coinvolgere anche bambini dai primi anni delle elementari, come accade al Beato Angelico di Firenze. In qualche caso viene accordato il permesso di portare i bambini musulmani a casa durante l’orario mensa ma in maggioranza la scelta delle famiglie è lasciare a scuola i piccoli che restano a digiuno, nel refettorio scolastico, mentre i compagni mangiano.

Un disagio evidente in una situazione che dovrebbe essere invece di socialità per eccellenza. Per l’imam di Firenze Izzedin Elzir, intervenuto nei giorni scorsi in realtà in molti casi sarebbero i bambini stessi a voler digiunare "per emulare i grandi e dimostrare che sono in grado di fare il Ramadan". "Ci sono famiglie che vorrebbero attendere l’età della pubertà – ha aggiunto – ma i bambini desiderano imitare i genitori. Io stesso facevo così, mentre la mia mamma non voleva che digiunassi da bambino, perché farlo è realmente duro". Al primo posto però – ha puntualizzato l’imam – "c’è la salute. L’Islam sottolinea sempre la sacralità della vita: non devo digiunare se metto in pericolo la mia esistenza". "È bene che lo Stato intervenga con una normativa – replica Allam – è necessario chiarire che i bambini fino alla maggiore età non possono essere sottoposti a una condizione alimentare che metta a rischio la loro salute".