
L’ideologo del Cremlino, Aleksandr Dugin
Lucca, 8 gennaio 2024 – Una delle voci più ‘autorevoli‘ della propaganda anti-occidentale tanto cara al presidente russo Vladimir Putin, l’ideologo dell’invasione russa in Ucraina, il filosofo che teorizza la nascita di un’alleanza eurasiatica per fronteggiare l’Occidente e gli Stati Uniti d’America. Questo e molto altro rappresenta Aleksandr Dugin, che sarà ospite (in collegamento da Mosca) di un convegno organizzato, dall’associazione filo-russa ’Vento dell’Est’ per sabato 27 gennaio all’hotel Guinigi di Lucca. Una data densa di significato e per certi versi "infelice", come dice il sindaco di Lucca, Mario Pardini: è infatti il Giorno della Memoria, quello in cui tutto il mondo ricorda l’orrore della Shoah.
All’evento, cosi è stato spiegato, si parlerà di "geopolitica e dell’evoluzione del mondo in senso multipolare" e Dugin è stato invitato "non per le sue posizioni politiche, ma per l’essere uno dei principali esperti mondiali di geopolitica, tra i primi a parlare di multipolarismo", dicono i promotori. Fra cui c’è il presidente di ’Vento dell’Est’, Lorenzo Berti, ex candidato sindaco di CasaPound a Pistoia.
La presenza, seppur virtuale, di Dugin a Lucca ha fatto suonare l’allarme a destra e a sinistra, con un coro di condanna unanime dovuto anche alle preoccupazioni per il crescente diffondersi in Italia della propaganda filo-russa e anti-occidentale, oltretutto a poche mesi dal voto per le Europee. ’Vento dell’Est’ ne è una delle maggiori espressioni, ma non l’unica. Sabato prossimo a Milano promuove una giornata celebrativa di Darya Dugina, la figlia di Aleksandr morta nell’esplosione dell’auto su cui viaggiava in un incidente che tutto farebbe pensare avesse il padre come obiettivo, e della quale si celebrerà l’impegno per il Donbass. A Modena, il 20 gennaio, è in programma una mostra-conferenza sulla ’ricostruzione’ della città ucraina di Mariupol; uno dei simboli del martirio del popolo ucraino e che nella narrazione degli organizzatori – l’associazione Russa-Emilia Romagna – diventa "la città-simbolo della rivolta popolare del Donbass contro la giunta di Kiev".
La prima a far suonare l’allarme era stata Deborah Bergamini, deputata di Forza Italia, che aveva espresso "grande sconcerto e preoccupazione: dare voce a simili personaggi, in un momento in cui il sostegno a Kiev deve essere più forte che mai, è assolutamente inopportuno". Poche ore dopo è sempre dal centrodestra si era levata da Fratelli di Italia la voce del deputato Riccardo Zucconi, segretario di presidenza alla Camera dei Deputati: "Una scelta assolutamente insensata, soprattutto in un momento come questo, dove il nostro sostegno all’Ucraina deve essere più chiaro e forte che mai".
Da sinistra sono arrivate le bordate dell’assessore regionale Stefano Baccelli ("evento grave e inquietante, Lucca prenda la distanze") e della consigliera Pd Valentina Mercanti ("Lucca ancora una volta alla ribalta nazionale grazie all’estremismo di destra").
Il sindaco di Lucca, Mario Pardini, si è affrettato a ricordare la totale estraneità della città e dell’amministrazione. "Si tratta di un evento privato in un luogo privato – spiega il primo cittadino – e il Comune non è coinvolto né ha dato sostegno o patrocini". Pardini, poi, aggiunge di "condannare qualsiasi iniziativa che possa giustificare l’aggressione a un Paese sovrano come l’Ucraina. Purtroppo – ribadisce – trattandosi di un evento privato poco possiamo fare. Certo, io quel giorno sarò altrove e impegnato nelle molte manifestazione che, come amministrazione comunale, abbiamo organizzato per il Giorno della Memoria. A Lucca ci saranno molte iniziative per commemorare la Shoah e mi auguro poco spazio per altro".