Pistoia, il vecchio ospedale del Ceppo torna a nuova vita: 72 posti per le cure intermedie

Rossi: “Per questo abbiamo deciso di dotare il Servizio Sanitario Regionale di 1500 di questi posti letto in più”

L'inaugurazione

L'inaugurazione

Pistoia, 31 luglio 2020 -  Il vecchio ospedale del Ceppo di Pistoia, dopo sette anni dalla sua dismissione, torna a nuova vita. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e l'assessore al diritto alla salute, Stefania Saccardi, hanno inaugurato il nuovissimo reparto dedicato alle cure intermedie. Si tratta di una superficie di circa 3000 metri quadrati collecati al secondo e al terzo piano dell'ex padiglione ospedaliero Cassa di Risparmio, in cui sono stati ricavati, in camere da due a tre posti letto con bagno, 72 posti dedicati alle cure intermedie, uno dei punti cardine del nuovo assetto organizzativo sanitario regionale: servono a supportare meglio le dimissioni ospedaliere con strutture a carattere territoriale in grado di favorire il recupero dei dimessi.

I lavori, curati dell'area tecnica dell'Azienda Usl Toscana centro, sono stati completati in appena un paio di mesi con interventi di manutenzione ordinaria e opere di ripristino che hanno consentito di rendere nuovamente fruibili tutti gli ambienti. L'intero reparto si completa con i locali ausiliari: ambulatori per le visite, stanze per il personale, locali tecnici e di deposito. Sarà gestito h24 da personale medico, infermieristico e da operatori socio sanitari. Il reparto potrà essere utilizzato nel caso di una nuova  emergenza sanitaria per favorire la dimissione dei pazienti ancora positivi ma in fase post- acuta. L'ampiezza degli ambienti potrà prevedere l'eventuale separazione tra i percorsi sanitari. “E' nello spazio di mezzo tra ospedale e casa che si collocano questi 72 posti letto che rappresentano una svolta in positivo anche nella percezione dei servizi da parte dei cittadini. Per questo abbiamo deciso di dotare il Servizio Sanitario Regionale di 1500 di questi posti letto in più”. Sono le parole con le quali il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha spiegato il ruolo del nuovo reparto dedicato alle cure intermedie che ha inaugurato questa mattina nell'ex ospedale del Ceppo di Pistoia.

“Finora – ha aggiunto il presidente - non avevamo potutto farlo per il blocco delle assunzioni per le quali potevamo spendere l'1,4% in meno di quanto speso nel 2004. Appena hanno tolto il blocco abbiamo potuto assumere 400 medici e circa 1.600 infermieri, grazie ai quali forniremo anche questo nuovo servizio”. Enrico Rossi ha sottolineato come i nuovi ospedali hanno salvato la Toscana dal Covid perchè grazie al fatto di essere tenologicamente più avanzati hanno permesso di avere più posti letto di terapia intensiva e soprattutto di non dover scegliere chi tenere in vita e chi no. “Qui a Pistoia – ha concluso Rossi - c'è stato un contagio importante, ma il nuovo ospedale ha dato il massimo. Da oggi, grazie a questa nuova struttura, siamo ben attrezzati anche per far fronte a nuove esigenze che dovessero emergere. Mostra la nostra volontà di continuare ad investire in sanità per migliorare ancora i servizi”. Anche secondo l'assessore regionale al diritto alla salute, Stefania Saccardi quello di oggi è il segnale che la Regione vuole andare in maniera decisa al completamento della rete dei letti di cure intermedie. “Ne abbiamo programmati 1.500 in tutta la regione perchè riteniamo siano uno strumento indispensabile per dare ai cittadini la risposta di cui hanno necessità, senza bisogno di stare in ospedale. Permettono di uscire dall'ospedale in sicurezza anche quando i dimessi non hanno la possibilità di stare nel loro domicilio. Nello stesso tempo sono letti che servono anche al territorio perchè in alcune situazioni c'è bisogno di monitorare una persona senza mandarla in ospedale. Si tratta quindi di letti importanti che vanno a completare la rete di assistenza e presa in carico delle persone nel nostro SSR. Sono posti sanitari con presenza per tutte le 24 ore del medico e dell'infermiere e in grado di dare una risposta di salute di grande rilevanza”.

Maurizio Costanzo