Assisi, l'incontro del papa con alcuni profughi afghani: "Aiutateci"

Il drammatico racconto di una coppia: "Quattro dei nostri ragazzi non sono riusciti a fuggire. Uno è morto". Infine la testimonianza di una giovane: "Ho lasciato la mia terra ma la mia anima è lì. Devastazione, terrore e fame"

Il Papa ad Assisi

Il Papa ad Assisi

Assisi,12 novembre 2021 - "Sono nata nella provincia poco sicura di Ghazni e cresciuta in una società patriarcale e misogina e che ha bloccato i miei sogni e le mie aspirazioni le quali hanno giocato, per me, un ruolo importante. Ora sono qui in Italia per alzarmi in piedi con fermezza e procedere a passi in avanti. Ho lasciato la mia terra, ma la mia anima è lì, sono qua fisicamente, ma sono con le ragazze del dormitorio dell'università di Kabul che in questi giorni non possono andare all'università e scegliere da sole, comprare il pane, andare dal fornaio e divertirsi": tra le testimonianze nell'incontro con Papa Francesco ad Assisi c'è anche quella di Farzaneh, giovane ragazza afghana.

L'appello della profuga

  La giovane ha detto anche di essere preoccupata per la sua famiglia. "Sono figlia di sciiti. Ringrazio la Chiesa Italiana, per averci aiutato e salvato le nostre vite. Comunque io sono qui in Italia, un paese bellissimo. Mi auguro e auguro a tutti che la comunità internazionale adotti un approccio globale per risolvere questo problema e non lasci solo il popolo afgano colpito dalla presenza dei Talebani e ora anche dalla fame".

Genitori disperati

E c'è anche il racconto di una coppia di genitori afghani che hanno lasciato quattro dei loro figli in Afghanistan. Rivolgendosi a Papa Francesco, il papà ha ricordato la sua odissea dopo la caduta del governo afghano e la fuga in Italia. "Ringraziamo il governo italiano per il sostegno - ha detto il papà - ma quattro dei nostri figli, due ragazzi e due ragazze, dai 20 ai 24 anni, sono rimasti lì perché non sono riusciti a fuggire. Sono in pericolo e non abbiamo notizie di loro". Quindi, commuovendosi, ha chiesto "a Sua Santità e al Governo italiano di poterli salvare e farli uscire dal paese. Eravamo in pericolo e loro lo sono ancora, tanto che uno di loro è già stato ucciso" è stata la drammatica testimonianza.