Ambulanza ostruisce il passaggio, operatori sanitari aggrediti

La denuncia della Misericordia di Fiesole

Ambulanza in transito in piazza Mino a Fiesole (Foto Germogli)

Ambulanza in transito in piazza Mino a Fiesole (Foto Germogli)

Fiesole, 6 marzo 2024 – Scoppia una lite per l'ambulanza che ostruisce il passaggio durante un'emergenza del 118, operatore sanitario aggredito e preso a pugni al rientro in sede.

E' successo ieri alla Misericordia di Fiesole, nella centrale via Marini. L'autista dell'ambulanza, che era insieme a un volontario della Confraternita con il quale aveva effettuato un servizio d'emergenza a Firenze, non ha fatto in tempo a scendere dal mezzo quando un uomo e una donna hanno cominciato a insultarli pesantemente. L'accusa? Aver lasciato l'ambulanza davanti a un passo carrabile e aver impedito alla donna di entrare con la propria auto nel parcheggio di casa, in viale de Amicis a Firenze.

Ne sarebbe nata quindi una discussione piuttosto accesa che ha lasciato l'amaro in bocca all'operatore che in quel momento era impegnato con il collega nel prestare soccorso a una persona, che si era sentita male. Sembrava essere finita lì, visto che la donna si era allontanata. Non prima però di filmare con il telefonino ambulanza e passeggeri, probabilmente proprio con l'intento di rintracciarne l'autista in un secondo momento.

E così è stato. La donna ha raggiunto Fiesole in compagnia di un uomo. La coppia si è messa quindi in attesa del rientro dell'ambulanza davanti alla sede della Misericordia. Quando il mezzo è arrivato è scattata l'aggressione, prima verbale e poi fisica. Il pronto intervento dei volontari presenti in sede ha evitato che la situazione degenerasse. Sulla vicenda è stato presentato un esposto. Appena saputo l’accaduto la sindaca di Fiesole Ravoni ha fatto visita alla Misericordia per esprimere il suo pieno sostegno.

“Ieri pomeriggio una nostra ambulanza è intervenuta a Firenze, nel quartiere di Coverciano, per soccorrere una donna colpita da ischemia cerebrale. Per facilitare e velocizzare le operazioni di soccorso, il nostro personale ha momentaneamente parcheggiato il mezzo all’ingresso di un posteggio. Un’automobilista ha insultato e minacciato i nostri volontari, e non contenta si è poi presentata alla nostra sede di Fiesole in compagnia di un uomo che ha tentato di sferrare un pugno a un nostro volontario”. A raccontarlo è Guido Brilli, governatore della Misericordia di Fiesole, che ha presentato denuncia per l’aggressione avvenuta ieri davanti alla sede della confraternita.

“La nostra squadra si trovava all’interno di un ambulatorio medico di Coverciano – continua Brilli – per dare assistenza per una donna in codice rosso. A un certo punto un’altra donna è entrata nella struttura iniziando a inveire contro i volontari perché non riusciva ad accedere al parcheggio. Il nostro personale l’ha informata dell’emergenza in corso, ma la donna ha continuato a richiedere con modi aggressivi e vessatori che l’ambulanza venisse subito spostata, filmando anche l’accaduto e violando così la privacy di entrambi soccorritori e della paziente”.

“Fortunatamente la missione è stata conclusa senza ritardi – dice il governatore -. La signora in codice rosso è stata trasportata all’ospedale Santa Maria Nuova. Tuttavia, una volta tornati alla sede della Misericordia di Fiesole, hanno trovato lì davanti l’automobilista in compagnia di un uomo, il quale ha aggredito fisicamente il conducente dell’ambulanza: ha tentato di tirargli un pugno e di chiudergli la gamba nella portiera del mezzo”.

“Alcuni nostri dipendenti sono intervenuti per difendere il collega e riportare la calma, ma la donna e l’uomo hanno continuato a urlare e minacciare. Noi abbiamo chiamato i Carabinieri e oggi abbiamo sporto formalmente denuncia – conclude Brilli -. Ringraziamo la sindaca di Fiesole Anna Ravoni che, informata dell’accaduto ci è venuta a trovare e ci ha espresso il suo pieno sostegno”.

“Quello che è accaduto ieri a Coverciano– dice Andrea Ceccherini, presidente del Coordinamento delle Misericordie Fiorentine – è inaudito e inaccettabile. È ora di dire basta con le aggressioni a volontari, medici e al personale sanitario. Il nostro operare è un servizio essenziale per la comunità e non può essere messo a rischio da minacce o, ancor peggio, atti di violenza. E invece siamo qui a ricordare un’altra volta che la priorità delle Misericordie è soccorrere chi ha bisogno: è più importante una vita che un parcheggio imperfetto”.