Minacce di morte al presidente Giani, denunciato un 35enne. "No vax sempre più un peso"

Perquisita l'abitazione e sequestrato il cellulare dell'uomo residente nella provincia di Lucca

Eugenio Giani

Eugenio Giani

Firenze, 15 gennaio 2022 - Minacce di morte al presidente della Regione Eugenio Giani, denunciato un 35enne della provincia di Lucca. L'uomo, secondo quanto rilevato nell'ambito delle indagini preliminari in corso, sarebbe l'autore delle telefonata minatoria rivolta al governatore della Toscana durante la quale avrebbe intimato a Giani di cessare il suo impegno a favore delle vaccinazioni anti Covid. 

Venerdì 14 gennaio è scattata la perquisizione da parte della Polizia di Stato, con il personale della Digos di Firenze e l'ausilio della Digos di Lucca, su ordine della Procura di Firenze. 

In particolare il 24 novembre scorso, l'indagato avrebbe effettuato una telefonata al centralino della segreteria del presidente della Regione entrando nel merito di alcune esternazioni di Giani sulla campagna vaccinale, concludendo la conversazione con minacce di morte. Nell'abitazione dell'indagato, un uomo già colpito da numerose segnalazioni di polizia e reati contro la persona, è stato sequestrato un telefono cellulare e la scheda sim da cui sarebbe pervenuta la chiamata incriminata.

Le parole di Giani 

"Ringrazio la Digos, la polizia di Stato per il loro servizio efficiente. Dico grazie al loro lavoro e l'ho detto anche al questore di Firenze. Ho ricevuto minacce ma sono andato avanti, non dandone pubblicità. Io credo che si debba arrivare ad una immunità di gregge attraverso l'estensione più possibile della vaccinazione. I no vax rappresentano dunque sempre più un peso". Così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, commentando la notizia della perquisizione a un 34enne residente nella provincia di Lucca, ritenuto l'autore di minacce di morte telefoniche nei confronti dello stesso governatore. Per Giani i no vax rappresentano un peso "in un momento in cui tutti i giorni vanno a chiedere i tamponi, e quindi ingolfano il sistema, nel momento in cui sono la netta maggioranza di coloro che occupano i posti letto negli ospedali e la nettissima maggioranza di coloro che occupano le terapie intensive". "Quando c'è da fare un sacrificio nella comunità, e in questo caso significa vaccinarsi - ha aggiunto -, io devo essere fermo e rigoroso. Questo riesco a farlo quando le forze dell'ordine ci sono vicine. Ringrazio tutti".