Migranti a Livorno, la prima nave arriverà il 23. "A bordo sono più di cento"

Preparativi in corso per l'accoglienza, gli oltre cento migranti saranno poi smistati in tutta Italia

Livorno, 19 dicembre 2022 - La Sea Eye 4, con 108 migranti a bordo, quasi il doppio di quelli annunciati, dovrebbe arrivare nel porto di Livorno la mattina del 23 dicembre. Nel frattempo la prefettura livornese sta approntando la macchina organizzativa per preparare l'accoglienza delle persone che si trovano a bordo dell'imbarcazione, la prima delle due navi che sbarcheranno a Livorno dopo che lo scalo è stato individuato come porto sicuro.

Le notizie sono in continua evoluzione, come spiega il prefetto Paolo D'Attilio, tanto che l'altra nave Ong prevista, la Life Support, con 142 migranti a bordo, non si sa ancora quando possa attraccare. Un altro dato che non è ancora certo è quello della composizione delle 108 persone che si trovano a bordo della Sea Eye 4: allo stato attuale non è ancora chiaro quante siano le donne, gli uomini o i bambini da accogliere. Quello che è certo è che le operazioni di sbarco verranno effettuate tutte in ambito portuale, su una banchina che dovrà essere individuata in collaborazione con Autorità portuale e Capitaneria.

Una prima verifica sanitaria da parte dell'Usmaf (l'Ufficio di sanità marittima di Livorno) sarà fatta a bordo, dopodiché, una volta scesi si procederà all'accoglienza e alle varie necessità cibo e vestiario e all'identificazione dell'ufficio immigrazione della questura. Da qui a bordo di pullman i migranti verranno trasferiti a destinazione e distribuiti in percentuale su tutto il territorio. Solo il 10% dei migranti rimarrebbe a Livorno e provincia.

"Le notizie che ci arrivano sono in evoluzione - conferma il sindaco Luca Salvetti - tanto che non abbiamo ancora un quadro preciso. Le operazioni sono coordinate dalla prefettura e noi ci siamo subito attivati per quello che concerne la nostra parte con protezione civile, sociale e volontariato. Livorno è stato scelto come porto sicuro e farà il meglio per accogliere queste persone che poi dovranno essere gestite dal sistema sovracomunale".

Aumenta il numero dei migranti

Un nuovo salvataggio nel Mediterraneo è stato effettuato la scorsa notte dalla ong Emergency con la nave Life Support, la quale ieri mattina aveva già ricevuto l'autorizzazione per lo sbarco nel porto di Livorno a seguito di un altro soccorso di naufraghi. Intorno alle 4.30 la Life Support, inizialmente diretta al porto toscano, ha messo in salvo altre 72 persone nella zona Sar maltese-tunisina. Sono ora in tutto 142 i migranti a bordo. Il secondo soccorso non sarebbe compatibile con le regole del nuovo codice di condotta delle ong, non ancora in vigore, a cui sta lavorando il Governo. La nave era in viaggio verso Livorno, il porto di sicurezza assegnato dal Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo. Poi la nave ha concluso il secondo soccorso in acque internazionali, nella zona Sar maltese-tunisina, su un'imbarcazione segnalata nel pomeriggio da Alarm Phone.

Dopo questo soccorso la Life Support ha inviato la richiesta di conferma del porto sicuro dove farli sbarcare come previsto dalla normativa internazionale. È quanto riferisce Emergency in una nota. "Il soccorso di questa notte è stato complicato dalle condizioni del mare, in peggioramento rispetto agli ultimi giorni, e dal fatto che le persone erano collocate su due livelli all'interno dell'imbarcazione" - ha detto Carlo Maisano, coordinatore del Programma Sar di Emergency. "Il soccorso si è comunque svolto senza particolari problemi".

Secondo quanto dichiarato dai naufraghi, la nave di legno, lunga circa 7 metri, era partita il 17 sera dalla costa libica ed era in acqua da più di 24 ore con direzione Lampedusa. Dopo aver individuato l'imbarcazione a rischio capovolgimento, poco dopo l'una di notte, la Life Support di Emergency ha informato tutte le autorità e ha subito attivato il rescue team. Tra i 72 migranti, tutti uomini, ci sono 2 minori non accompagnati provenienti dalla Guinea Conakry, due egiziani e due eritrei. Tutti gli altri sono di nazionalità pachistana.