Abusi e violenze, chiesti 6 anni per il 'diavolo’ di Prato

Per l’accusa il 23enne avrebbe abusato di almeno 13 giovani, tra cui due minorenni

Lo studente accusato di essere a capo di una setta

Lo studente accusato di essere a capo di una setta

Prato, 22 ottobre 2021 - La procura di  Firenze ha chiesto una condanna a 6 anni di reclusione nel processo con rito abbreviato a carico di Matteo Valdambrini, il 23enne di Prato arrestato dalla squadra mobile di Firenze nel giugno del 2020 con l’accusa di essere a capo di una setta e di aver costretto i suoi adepti a subire atti sessuali, dopo averli convinti di essere il 'Diavolo’.

Per l’accusa il 23enne avrebbe abusato di almeno 13 giovani, tra cui due minorenni. La prossima udienza è fissata per l’8 novembre. La ricostruzione fatta dalla squadra mobile della questura di Firenze pala di un contesto di giovani e giovanissimi che si riunivano a Prato, di cui Valdambrini era il leader capace, secondo le accuse, di soggiogare i coetanei a un mix di coercizioni e deliri. Lui, che si presentava come il diavolo, un licantropo, un vampiro, alternava proselitismo, riti e vere e proprie violenze, sovente in danno dei ragazzi più deboli.

Pretendeva foto intime via whatsapp, facendo credere che a visualizzare l’immagine non fosse lui ma "una entità cibernetica chiamata Hydra", cioè un computer "con intelligenza artificiale capace di riconoscere e ricostruire la loro vera essenza". Il "vampiro", sempre stando alle accuse, si professava anche guaritore dei problemi sessuali dei suoi ’adepti’: per far vincere loro il ’blocco’, imponeva rapporti sessuali. D’altronde, diceva loro, lui era anche ‘Anubi, il dio della sessualità’.