«L’infermiera deve tornare in cella». Morti in corsia, la procura all’attacco

Piombino, colpo di scena nel giallo. Il pm fa ricorso in Cassazione contro la scercazione di Fausta

Fausta Bonino, infermiera dell’ospedale di Piombino, è indagata  per la morte di 14 pazienti: il pm la vuole di nuovo in carcere

Fausta Bonino, infermiera dell’ospedale di Piombino, è indagata per la morte di 14 pazienti: il pm la vuole di nuovo in carcere

Piombino (Livorno), 9 luglio 2016 - Colpo di scena nella drammatica vicenda giudiziaria delle morti, in totale 14, nel reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale Villamarina. Il sostituto procuratore di Livorno, Massimo Mannucci ha presentato ricorso in Cassazione contro la scarcerazione (decisa dal tribunale del riesame) dell’infermiera Fausta Bonino, accusata dei presunti omicidi. Secondo la ricostruzione della procura di Livorno che per le indagini si è affidata ai carabinieri del Nas, i pazienti sarebbero morti per un utilizzo volontario e improprio dell’eparina. E secondo la ricostruzione degli inquirenti, ad avere somministrato il farmaco anticoagulante sarebbe stata Fausta Bonino, la migliore infermiera professionale del reparto – questo era prima del carcere il giudizio di colleghi e medici –, arrestata la notte del 30 marzo all’aeroporto di Pisa e chiusa in cella per 21 giorni. Le porte del carcere don Bosco di Pisa per l’infermiera si sono riaperte il 20 aprile, quando il tribunale del riesame di Firenze ha annullato la misura cautelare richiesta dal pubblico ministero Massimo Mannucci e disposta dal giudice delle indagini preliminari Antonio Pirato. Ebbene, a distanza di quasi tre mesi dall’annullamento della misura di custodia cautelare in carcere, il pubblico ministero Mannucci ha presentato ricorso in Cassazione contro la decisione del tribunale del riesame. L’udienza nella quale si discuterà il ricorso è stata fissata per settembre.

LA notizia del ricorso in Cassazione ha sbalordito Cesarina Barghini, difensore di Fausta Bonino, che fin dalla notte dell’arresto ha parlato di un clamoroso errore giudiziario. «Sono basita – dichiara l’avvocato Barghini – e sono anche indignata per la pervicacia ormai incomprensibile che l’autorità giudiziaria ha nei confronti della mia cliente. Comunque il ricorso in Cassazione non ci spaventa. Fausta Bonino è estranea a questa vicenda e ne uscirà a testa alta». Del resto, nelle motivazioni i giudici del riesame hanno messo nero su bianco: «Gli indizi contro l’infermiera Fausta Bonino non sono connotati da gravità, precisione e concordanza». E ancora: «I carabinieri del Nas avrebbero concentrato gli sforzi investigativi solo nel senso di riscontrare tale ipotesi senza indagare ad ampio raggio».

E l’avvocato dell’infermiera ricorda che è in corso anche una vertenza dal punto di vista lavorativo. «Non ci arrendiamo neanche su questo fronte. Il provvedimento con il quale nell’ottobre 2015 Fausta Bonino è stata trasferita con un ordine di servizio dal reparto di anestesia e rianimazione ad altro incarico è un provvedimento illegittimo, e lo abbiamo subito impugnato. L’udienza è fissata per l’autunno».