Lavoro, più incidenti e malattie: è allarme rosso continuo

I dati dell’Inail sui primi otto mesi del 2021. «Innalzare la cultura della prevenzione»

Una manifestazione di lavoratori

Una manifestazione di lavoratori

Firenze, 2 ottobre 2021 - E’ allarme vero nelle fabbriche. E’ dolore enorme che rimane addosso per chi si porta le ferite di un incidente sul lavoro. E’ tragedia straziante per chi non c’è più e per chi resta solo con il ricordo. Uno scenario di profonda gravità in Toscana. Lo descrive, numeri alla mano il direttore regionale Inail per la Toscana Anna Maria Pollichieni: «In Toscana le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto tra gennaio e agosto 2021 sono state 27.445, +12.32% rispetto allo stesso periodo del 2020, 37 delle quali con esito mortale (-5,13%), logicamente è da tenere presente l’elevato numero di infortuni Covid la cui incidenza si è anche riversata sui casi mortali».

E non solo: «Oltre alle denunce di infortunio in aumento anche le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 5.556 nel periodo gennaio-agosto 2021 (+30,85%) rispetto all’analogo periodo di osservazione 2020».

Anche dall’Inail si leva forte il grido alla mobilitazione collettiva e istituzionale: ognuno faccia la sua parte, nessuno si senta escluso, anzi tutti responsabili: «Tenendo presente l’elevato numero di infortuni tristemente protagonisti delle cronache, ritengo indispensabile intervenire oltre che con attività di controllo mirate anche con iniziative di formazione strutturata atte ad aumentare la cultura della prevenzione sul lavoro» sottolinea il direttore regionale Anna Maria Pollichieni.

Aumentano gli incidenti sul lavoro e il numero di malattie professionali quindi (senza contare quanti sfuggono alla rete della legalità in ambiti di lavoro a nero comunque diffuso specialmente in campo agricolo, edile e della manifattura specialmente di origine cinese nel distretto tessile).

Uno stillicidio nel 2021 i casi mortali in Toscana. Il quadro è inquietante. In campo i sindacati («Ci sono molte imprese che investono in sicurezza ma altrettante che fanno cinici calcoli tra costi, benefici e rischi come se la sicurezza e la vita delle persone potessero essere un mero calcolo di bilancio» sottolinea Massimo Braccini segretario generale Fiom Cgil Toscana) e il governo (offensiva con l’intesa Draghi-sindacati dell’altro giorno).

«La sicurezza sul lavoro è uno dei pilastri su cui si deve reggere una società che si definisce moderna e civile» dice la viceministra al Mise, Alessandra Todde (M5Stelle). «Il report nazionale Inail che confronta gli incidenti sul lavoro del periodo gennaio-agosto del 2021 allo stesso periodo del 2020 ha due dati fondamentali da osservare: l’aumento dell’8,5% degli infortuni sul lavoro e un calo del 6,2% delle morti. Questi dati vanno però letti tenendo conto degli effetti della pandemia e del lockdown, che l’anno scorso hanno fatto aumentare le morti sul lavoro mentre avevano portato il numero degli infortuni a scendere».

Il governo ha annunciato un intervento legislativo in tempi brevissimi che prevede pene immediate e più severe per chi viola le norme e l’esigenza di prendere provvedimenti urgenti «per poi affrontare anche i nodi irrisolti perché nel 2021 non si può morire di lavoro, perché nel 2021 non possiamo piangere così tante vittime» sottolinea la viceministra.