Strage a Marina di Carrara. "Salite, vi diamo un passaggio". Poi lo schianto mortale

Velocità fatale. I quattro giovani si erano conosciuti poche ore prima al pub

L'automobile coinvolta nell'incidente costato la vita a 4 giovani a Marina di Carrara

L'automobile coinvolta nell'incidente costato la vita a 4 giovani a Marina di Carrara

Carrara, 21 aprile 2018 - Lo schianto, poi il silenzio. Quattro giovani vite spezzate alle 3.30 di un venerdì sera come tanti altri, poco prima dell’alba. Quattro ragazzi strappati alla loro giovinezza sono morti in un tragico schianto a Marina di Carrara. L’auto, una Lancia Y blu, stava provenendo dal litorale diretta verso Massa quando, al curvone che conduce verso la zona industriale, ha perso il controllo andando a sbattere contro il marciapiede schiantandosi poi contro un muro di cemento.

A bordo, morti sul colpo, il conducente Marco Crea, 21 anni, Irene Bellulovich, 19 anni, studentessa e due ragazzi inglesi, Oliver Kemp di 35 anni e Thomas Haycock di 29, dipendenti da qualche mese del Nuovo Pignone, la multinazionale della Oil & Gas. Uno schianto che ha fatto capottare l’auto e che non ha dato scampo a 4 dei 5 ragazzi.

I giovani italiani avevano conosciuto la sera stessa i due inglesi in un locale del litorale della città del marmo. I quattro si erano trovati subito, c’erano state chiacchiere e risate: un inaspettato feeling, tanto che gli italiani avevano deciso di offrire ai due nuovi amici inglesi un passaggio in auto all’Hotel Excelsior dove i due erano alloggiati. Nessuno poteva prevedere che quell’auto a Marina di Massa non ci sarebbe mai arrivata. Così come la sua corsa è stata stoppata da una curva a pochi metri dall’abitazione della ragazza, che in pochi minuti avrebbe raggiunto casa. Si è salvato soltanto Stefano Bozzini, 20 anni, residente a Luni, in provincia della Spezia, ex studente all’istituto alberghiero, che nell’auto occupava il posto a lato del conducente.

Il ragazzo estratto dalle lamiere è stato portato all’ospedale di Massa praticamente illeso. Prestato alle cure del primario del pronto soccorso Alberto Conti e della dottoressa Mariuccia Mazzucchelli, ha dormito fino a tarda mattinata e, dopo essere sottoposto a tac per scongiurare lesioni interne, è stato dimesso in stato di choc. Non ricordava niente della tragedia, ma conosceva la sorte dei compagni. Il resto è stato un tragico risveglio per una città che ancora una volta si trova a contare giovani vittime della strada.

Sul posto è intervenuta la polizia stradale coordinata dalla comandante Serafina Di Vuollo, per ricostruire la prima dinamica, i vigili del fuoco per estrarre i corpi dalle lamiere del veicolo letteralmente accartocciato e un’ambulanza che ha prestato i primi soccorsi. I sanitari hanno cercato con massaggi cardiaci e interventi di primo soccorso di strappare alla morte i giovani. Purtroppo è sttao tutto inutile. Sulla tragedia è stata aperta un’inchiesta dal sostituto procuratore Marco Manzi che ha disposto l’autopsia delle salme. Dagli accertamenti è emerso che il conducente, giunto alla curva di viale Zaccagna ha perso il controllo dell’auto, finendo contro il marciapiede e poi contro un muretto di cemento. «L’impatto – si legge in una nota della polizia stradale – è stato violento, anche a causa della velocità eccessiva».