ILENIA PISTOLESI
Cronaca

“Gli sposi riflessi”, l'arte di Paolo Gioli torna a Volterra quarant’anni dopo

Dal 25 luglio al museo Etrusco Guarnacci una mostra nell’ambito del “Progetto Etruschi 85/25” ripropone le iconiche elaborazioni polaroid e un video che l’artista realizzò tra il 1984 e il 1985.

Paolo Gioli

Paolo Gioli

Volterra, 24 luglio 2025 - A quarant’anni dalla sua prima presentazione, Paolo Gioli “torna” idealmente a Volterra con una mostra che ripropone le opere realizzate nel 1984-85 ispirandosi alla collezione etrusca della città. Si intitola, infatti, “Gli sposi riflessi. Paolo Gioli a Volterra” la mostra – frutto di una preziosa collaborazione tra i Musei Comunali di Volterra e la Fondazione Musei Senesi – che sarà inaugurata il 25 luglio alle 17 al Museo Etrusco Guarnacci, per restare visibile fino all’11 gennaio. Nel 1985, infatti, la Regione Toscana inaugurava una stagione straordinaria dedicata all’antica Etruria, destinata a rivoluzionare il modo di raccontare e vivere l’archeologia: non più solo materia di studio, ma motore di identità, turismo e creatività contemporanea. A distanza di quarant’anni, con il “Progetto Etruschi 85/25” quegli intenti si rinnovano, dando vita a un ricco programma di eventi e mostre che riportano al centro del dibattito culturale il dialogo con la civiltà etrusca. La mostra di Volterra, dunque, propone le opere che Gioli presentò in due esposizioni storiche al Palazzo dei Priori tra il 1984 e il 1985, Il volto inciso e Gli sposi riflessi. Si tratta di una serie di Polaroid elaborate su carta e di un video: opere dense, concettualmente e materialmente complesse, perfettamente in linea con la poetica radicale e sperimentale dell’artista. L’idea nasce da una profonda osservazione della statuaria etrusca custodita al Guarnacci: Gioli ne coglie il mistero e l’enigmatica espressività, traducendoli in immagini dove si sovrappongono ritratti di volti vivi e scolpiti, colori e bianco e nero, materia fotografica e memoria culturale. La sua cifra stilistica – fatta di sovrapposizioni, sdoppiamenti, trasparenze – rende visibile un doppio tempo dell’immagine, in cui l’antico e il presente si fondono. «La mostra – afferma il direttore Museo Etrusco Guarnacci, Fabrizio Burchianti – riveste per noi un significato particolarmente profondo: a quarant’anni di distanza, infatti, le opere di Paolo Gioli realizzate tra 1984 e 1985 e ispirate alle urne etrusche della nostra collezione testimoniano quanto quell’esperienza sia stata innovativa e quale risonanza abbia avuto nel panorama culturale e artistico contemporaneo. Con straordinaria sensibilità, Gioli è riuscito a cogliere e reinterpretare la misteriosa espressività dei volti etruschi custoditi nel Museo, dando vita a un dialogo senza tempo». «Paolo Gioli torna idealmente a Volterra – aggiunge l’assessora alla cultura del Comune, Ilaria Bacci – intrecciando il suo sguardo unico con quello degli etruschi. Molto di più di un'esposizione: un dialogo tra passato e presente, tra arte e memoria. È un onore ospitare questa mostra: Gioli, artista visionario e profondo, ha trovato a Volterra una fonte di ispirazione continua. Il suo legame con la città è fatto di immagini, luce, materia. Nei suoi lavori il volto umano si fa eco delle urne funerarie, dei profili scolpiti, della bellezza arcaica che abita le nostre colline. Gioli non si limita a ritrarre, ma "incide" il volto e l'anima di questi capolavori, offrendo una prospettiva inedita e profondamente toccante che arricchisce il percorso del Museo e accende un riflettore sulla ricchezza del nostro patrimonio». «Siamo felici – conclude la coordinatrice di FMS, Carolina Taddei – che il prestigioso Museo Guarnacci abbia aderito al “Progetto Etruschi 85/25” con una mostra dedicata a Paolo Gioli: è un esempio straordinario di come l’artigianato artistico etrusco possa essere fonte di ispirazione per la produzione contemporanea di ricerca. Questa è, inoltre, una nuova importante occasione di collaborazione con il Museo Guarnacci che aderisce alla rete di FMS come una delle poche realtà fuori dalla provincia di Siena».