
Giacomo Leopardi e l'Infinito
Firenze, 14 giugno 2022 - Il 14 giugno 1837 moriva a Napoli Giacomo Leopardi, uno tra i maggiori poeti dell’Ottocento europeo. Figlio del conte Monaldo e di Adelaide Antici, s’immerse giovanissimo negli studi filologici, tradusse dei classici, scrisse tragedie e opere erudite.
Alla sua ‘conversione’ alla poesia, seguì la meditazione filosofica sull’infelicità, con la concezione materialistica di una Natura matrigna e inesorabile, e un rifiuto stoico delle forme ‘consolatorie’ del Romanticismo. Il padre letterato lo costringeva a giornate intere chino sui libri, impegnato in uno “studio matto e disperatissimo”, come egli stesso lo definì. Per ‘vendicarsi’ del genitore che lo obbligava a trascorre la sua gioventù in biblioteca piuttosto che in giro per il mondo, Leopardi scrisse intere opere di imprecisate epoche, che di volta in volta spediva a suo padre, burlandosi di lui, facendoli passare per manoscritti originali. Il rapporto tra Giacomo e il padre è stato tra i più complicati della letteratura, segnata da una competizione costante ma anche dalla frustrazione da parte del giovane poeta di rimanere tra le mura del Palazzo che dava sulla piazzetta del ‘Sabato del villaggio’.
Le ‘fughe’ che tentò, non influirono negativamente sulla sua produzione letteraria, anzi. Soggiornò a Roma, Milano, Bologna, Pisa, e a Firenze dove entrò in contatto con la cerchia di letterati del Gabinetto Vieusseux, tra cui Alessandro Manzoni. Trascorse gli ultimi anni a Napoli con l’amico Antonio Ranieri. A Torre del Greco scrisse il suo testamento poetico, ‘La ginestra’, e poche ore prima di morire ‘Il tramonto della luna’. Era solito pranzare all’orario inconsueto delle 17, ed era così goloso di dolci da non sapersi frenare: quel suo ultimo giorno di vita, aveva mangiato oltre un chilo di confetti. Desiderava tornare a Recanati, riconciliarsi con il padre, visitare la Francia, ma si spense tra le braccia di Ranieri, dopo aver festeggiato l’onomastico dell’amico mangiando un chilo e mezzo di confetti cannellini, oltre a una cioccolata, una minestra calda e una granita fredda.
L’Infinito, considerato l’Idillio perfetto, è tra i suoi componimenti più famosi e tra i testi più amati e studiati della letteratura italiana. Tre anni fa si è celebrato in tutta Italia, e con varie iniziative, il suo bicentenario. Un omaggio a quello che è un viaggio nell’anima del poeta, che attraversa le stanze, i luoghi e i panorami che l’ispirarono, e arriva fino a noi, parlando a ciascuno. Una poesia metricamente perfetta, che è un invito sempre attuale a non fermarsi, a guardare oltre, a scoprire le infinite possibilità della vita. E a costruire insieme un futuro migliore “oltre la siepe”.
Nasce oggi
Gianna Nannini nata il 14 giugno 1954 a Siena. Rockstar tra le più note e apprezzate, nel corso della sua carriera è stata insignita di numerosi riconoscimenti, tra cui il ‘Premio Lunezia Rock d’Autore’ per la qualità musicale e letteraria delle sue canzoni.