L'ultimo saluto per Sauro è in musica. Fu il dj che fece la storia del Red Zone

In migliaia ai funerali di Cosimetti, celebrati a Valfabbrica. Tra i colleghi anche dj Ralf

Valfabbrica,  il funerale del dj Sauro Cosimetti

Valfabbrica, il funerale del dj Sauro Cosimetti

Perugia, 11 maggio 2022 - Gli amici lo salutano con la musica e con gli applausi, proprio come succedeva ai tempi del Red Zone. Per l'ultimo saluto a Sauro Cosimetti, il mitico dj della discoteca di Casa del Diavolo, catapultata nel mondo per la qualità delle sue proposte, i fan sono arrivati da mezza Italia. Il sindaco ha dichiarato il lutto cittadino, e don Antonio Borgo  lo ricorda come "il ragazzo dall'animo buono, sensibile e generoso". C'era anche dj Ralf ai funerali oggi a Valfabbrica. Poi la proposta, sempre dall'altare, di fare un memorial in musica. 

Negli anni '90 pullman da Bologna, Firenze, Roma arrivavano stracolmi di ragazzi per ballare la  musica che Sauro metteva in piedi da dietro la consolle. File interminabili di macchine. Nessuno voleva perdersi una serata firmata da Sauro. I vecchi protestavano: " Qui è un inferno",  dicevano ogni fine settimana. Per tutti era il professore. Sauro se ne è andato a 55 anni nella sua casa di Valfabbrica stroncato da un infarto. 

Diventa il marchio di fabbrica del Red Zone, dove dividerà la scena con il suo amico e allievo Riccardo Luchini, da tutti conosciuto come Ricky L. Il Red Zone non era un locale qualunque, era il club dove si respirava l’atmosfera underground anglosassone portata proprio in Umbria da un inglese. Sauro, per dare un identità nel vero senso della parola alla discoteca, volava perfino in Inghilterra a comprare e selezionare vinili che  negli anni diventeranno le pietre miliari del locale.

Fu soprannominato il professore, ma anche il David Mancuso italiano, ultimo pioniere della musica house insieme a Larry Levan. Il Red Zone negli anni ospiterà dj del calibro di Tony Humphries, Frankie Knuckles, Louie Vega, Kerri Chandler, che venivano non solo per la loro esibizione in consolle ma soprattutto per ammirare quel talento di un perugino. La sua musica spaziava dalla classic house, alla deep, all’afro house, il tutto a creare un atmosfera unica ed irripetibile. "Ciao Sauro! Non lacrime – dice un amico dj - ma in alto i calici. Perché lui anche da lassù preferisce di sicuro un brindisi!".