Firenze, 10 dicembre 2019 - "Firenze? Non ci metterò più piede. Che verrei a farci? Mischiarmi alle orde di russi che non sanno niente di ciò che vedono e si sentono a Disneyland? Firenze è un quadro sfregiato".
Ernesto Galli della Loggia, docente universitario di storia, saggista ed editorialista si è “autoesiliato“ da Firenze.
Almeno, Dante fu cacciato dai concittadini.
«Io lo faccio in autonomia. Ci sono stato un mese fa e l’ho vista peggiorata. Tutto un ingorgo, odori di cibo, di fritto».
Così fan tutte, le città turistiche.
«Anche Roma, Venezia, Napoli. E la prossima sarà Bologna. Perché la domanda turistica è più alta dell’offerta, servono nuove mete».
Soluzioni?
«Consegnare le città in appalto al tour operator che presenti la miglior offerta».
Seriamente?
«Il problema sono il governo che non fa niente e i sindaci. Tutti, nessuno escluso. Non difendono le città, ma sono ostaggio di commercianti, ristoratori, albergatori, proprietari di B&B. Gli unici a guadagnarci».
Catastrofista.
«I sindaci temono di non esser rieletti e assecondano il potere. Nulla di illegale, per carità. Il rimedio, però, ci sarebbe».
Quale?
«Limitare le licenze che abbiano come destinatari prevalenti i turisti».
A chi tocca muoversi?
«Spero nei cittadini non coinvolti nel gioco, illuminati, consapevoli e lungimiranti. Dovrebbero organizzarsi, ribellarsi».
E magari Ernesto Galli Della Loggia si convincerebbe a tornare a Firenze. Per dar loro manforte.