STEFANO BROGIONI
Cronaca

Le 1.600 firme per salvare il ’campone’

San Lorenzo a Greve, i residenti difendono l’area verde dove dovrebbe nascere la nuova chiesa. Chiesto un incontro al sindaco

Il "campone" a San Lorenzo a Greve dove dovrebbe sorgere la nuova chiesa

Firenze, 16 dicembre 2021 - Mille e seicento firme non sono poche. E’ in atto una vera e propria mobilitazione per il "campone" di San Lorenzo a Greve, oggi giardino e polmone verde tra i palazzoni, domani centro parrocchiale annesso alla nuova chiesa. "Noi vogliamo la chiesa, ma non la vogliamo lì, al posto della nostra area verde", dice Gianfranco Angeli, coordinatore del comitato, che vuole incontrare il sindaco Dario Nardella. La loro, è una battaglia che dura da danni. Da quando, in questa ultima fetta di città - di là dalla Greve c’è Scandicci - è stato intavolato il discorso sul nuovo centro parrocchiale, indispensabile vista l’attuale collocazione della parrocchia, piccola e soffocata in via Pisana. Il ’campone’ , 20 anni fa, è stato un dono della Coop al Comune ma soprattutto al rione, una compensazione per l’impatto del nuovo grande insediamento. I residenti ci si sono affezionati. "Anche se noi abbiamo sempre chiesto un’area attrezzata, giochi per bambini, un’area per cani - racconta Angeli - quando qui al massimo è stato piantato qualche albero". Poi, dal 2012, è cominciato il discorso della nuova chiesa. L’attuale di Ponte a Greve, secondo una nota della Curia, è "inadeguata" alla comunità. Per il nuovo centro di culto serve uno scambio di terreni: la Chiesa cederebbe al Comune due aree di sua proprietà, una in via Simone Martini, all’Isolotto, l’altra lì, a San Lorenzo a Greve, nella vicina via Detti. E la Curia diventerebbe proprietaria del ’campone’. Per i cittadini del comitato, la soluzione più normale non prevede la permuta ’in perdita’ dei terreni, ma la realizzazione della nuova chiesa nell’area già di proprietà ecclesiastica, prendendosi il restante spazio dalle terre delle ’’collinette’’. Soluzione impraticabile per la Curia, che vede nell’area individuata, nel 2013, l’unica soluzione. "Negli ultimi 15 anni sono state vagliate varie ipotesi alternative, ma tutti i tentativi esperiti non hanno potuto avere esito positivo - dice l’Arcidiocesi -. Fra queste quella originaria di realizzare il complesso parrocchiale nel contesto del comparto edilizio previsto nell’ex area industriale di via Bugiardini, che non poté concretizzarsi per il mancato accordo tra i privati proprietari delle aree interessate". «Il complesso - prosegue - occuperà meno di un terzo dell’area identificata, che sarà permutata con l’amministrazione comunale con quasi il doppio di aree verdi sempre nel quartiere. L’area destinata ad accogliere il nuovo complesso parrocchiale ha un’estensione di 4.874 mq. catastali. Peraltro, lo spazio per il nuovo complesso parrocchiale non andrà ad occupare tutta l’area verde attualmente esistente lungo il Viuzzo delle Case Nuove, ma ne occuperà meno di un terzo, lasciando comunque una superficie di oltre 10.000 mq ai quali si aggiungeranno le aree vicine permutate dalla Parrocchia di San Lorenzo a Ponte a Greve". Con il comitato, anche i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu e Dmitrij Palagi: "Visto che l’ambiente e il verde risultano tra le priorità declamate da chi governa Firenze, insieme alla partecipazione, ecco un’occasione importante per dimostrare la c apacità di confrontarsi con la cittadinanza".