Biffoni guarda alla nuova giunta: "Prato deve avere un assessore"

Messaggio del sindaco a Giani: "Qui il Pd ha fatto un risu ltato straordinario" Su Peretola: "Discussione su altre basi o resterò contrario. Ora soldi alle nostre imprese"

Biffoni e Giani a Prato per la chiusura della campagna elettorale

Biffoni e Giani a Prato per la chiusura della campagna elettorale

PRATO Per la seconda volta in quindici mesi può festeggiare una vittoria contro l’altro Matteo, il leader del Carroccio Salvini. L’ex ministro dell’Interno anche per le regionali ha fatto due comizi in città, proprio come alle amministrative, ma l’assalto è stato respinto di nuovo, con Giani che ha vinto bene in Toscana e in provincia anche grazie all’ottimo risultato del Partito democratico pratese, capace di guadagnare quasi cinque punti sulle elezioni europee. Il sindaco Biffoni ieri sera ha festeggiato, ha fatto i complimenti al nuovo governatore ma già si prepara a far pesare il sostegno della città per i prossimi cinque anni di mandato. Sindaco Biffoni, perché il centrosinistra ha vinto di nuovo in Toscana? "Perché i cittadini hanno dimostrato di saper distinguere bene fra un’avventura e un’esperienza di buon governo". Come valuta il risultato elettorale a Prato? "Sono molto contento, il Pd ha ottenuto numeri molto significativi sia rispetto alle regionali del 2015 che alle ultime europee. Il risultato qui si può leggere in un solo modo: Giani ha vinto secco. Mi permetto di dire che può aver contribuito anche la buona amministrazione, il buon clima che abbiamo saputo creare in città. Se non fosse stato così non avremmo avuto questi dati". Si aspettava una vittoria così chiara di Giani? "Ho sempre avvertito buone sensazioni, anche se non ho mai negato che sarebbe stata dura". Adesso è già tempo di pensare ai prossimi cinque anni di mandato. Prato ha dato un contributo decisivo: cosa si aspetta dal nuovo governatore? "Dico subito che per me è scontato che la provincia di Prato sia rappesentata nella prossima giunta. Su questo punto non voglio nemmeno discutere. Per il resto aggiungo che c’è un assessore uscente (Stefano Ciuoffo, ndr) che ha lavorato bene. Credo che debba essere valorizzata anche Ilaria Bugetti. Prato ha portato tanti voti...". Cosa chiederà sull’aeroporto? "Quello che Giani mi ha promesso, ovvero di mettersi a sedere e discutere su tutto. Il progetto attuale non lo possiamo accettare, su questo la mia posizione non cambia di un centimetro. Mi aspetto di essere chiamato e di parlare su basi nuove. Se la posizione della Regione resterà la stessa, allora io rimarrò contrario". Quindi al nuovo governatore chiede un assessore e di ridiscutere su basi nuove l’investimento sull’aeroporto. Cos’altro? "Anche qui riparto dalle parole di Giani. Ha sempre detto che se riparte Prato riparte la Toscana. Spero di sbagliarmi ma credo che ci aspetti un autunno molto complicato sotto il profilo economico, quindi chiedo alla Regione di sostenere le nostre imprese, di aiutare il manifatturiero e la presenza delle aziende pratesi sui mercati internazionali". Quindi sta chiedendo soldi veri. "Non solo quelli, ma anche progetti che aiutino concretamemte il distretto". A proposito di aziende. La partita del trasporto pubblico è chiusa o con la nuova giunta regionale ci potrebbero essere speranze per Cap? "Anche in questo caso prendo per buono quello che Giani ha detto quando è venuto a Prato, ovvero che vuole esaminare bene tutto il dossier e capire. Mi sembra ragionevole che si possa aprire una discussione". Ilaria Bugetti ha battuto nettamente Nicola Ciolini nella corsa alle preferenze dentro il Pd. Considerata la sua amicizia con il consigliere uscente, la considera anche una sconfitta personale? "Per me dentro allo stesso partito non ci sono mai sconfitte o vittorie. Ha vinto Ilaria perché ha fatto un lavoro straordinario in campagna elettorale e anche come consigliere regionale, ma anche Nicola ha fatto un ottimo lavoro. Per me è stato un punto di riferimento in questi cinque anni, uno straordinario partner. Speriamo scatti il secondo consigliere. Ma non ho perso, anzi. Avrei perso se avesse vinto Ceccardi, non certo così". Leonardo Biagiotti