Valentina Danesi, una donna alla guida della tramvia. "Gestacci e battute ma io non mollo"

A Firenze su 170 conducenti 26 sono donne, circa il 15%. "Sfatiamo il mito che i conducenti sono soltanto uomini"

Valentina Danesi (foto Marco Mori/New Press Photo)

Valentina Danesi (foto Marco Mori/New Press Photo)

Firenze, 29 novembre 2022 - "Io conducente di tramvia. Se me lo avessero detto anni fa non ci avrei creduto". Valentina Danesi 41 anni, da un po’ lavora come conducente della tramvia di Firenze. Mestiere che ancora oggi nell’immaginario collettivo viene accostato a una figura maschile.

Anche se in tramvia qui oggi su 170 conducenti 26 sono donne. Degli ultimi 8 assunti la metà è rosa. Si tratta del 15 per cento a fronte di una media italiana del 7%, secondo l’ultimo report dell’Iru – International Road Transport Union, piuttosto bassa rispetto a quella europea che si attesta intorno al 12 per cento.

Maremmana di origine, fiorentina di adozione. Diventare conducente della tramvia per Valentina è stato un caso. "Io che al massimo mi limitavo a guidare una Panda. L’unica cosa che avevo imparato a fare, oltre a guidare una semplice automobile, è stato cambiare le gomme".

Poi dopo la laurea affronta l’epopea dei contratti a breve termine. Finché invia il primo curriculum per candidarsi come conducente di autobus. Step obbligatorio il Cqc, la Carta di qualificazione del conducente per trasporto merci e persone. "Ti ritrovi a guidare mezzi di 12 metri in mezzo al traffico. Li ho guidati per nove mesi, studiando materie lontane da me e per la pratica è stata dura. Alla fine ce l’ho fatta, ma quando c’è stata la possibilità di passare alla tramvia non ci ho pensato due volte".

Assunta a tempo indeterminato dalla Gest, l’azienda che gestisce il trasporto tramviario a Firenze, dopo un corso specifico di un anno fatto di teoria e pratica. "Il primo aprile 2019 è il giorno in cui ho iniziato ufficialmente a guidare".

Ma com’è la vita per una donna a bordo della tramvia? 

"Sicuramente gli orari non sono facili e un po’ stridono con la vita privata perché spesso lavoriamo il fine settimana. Gesti misogini poi, durante l’orario lavorativo, ce ne sono a bizzeffe con emulazioni anche abbastanza offensive. Ci ho fatto l’abitudine. Quando sei lì la tua attenzione deve essere concentrata solo su una cosa".

Poi un giorno è successo che una bici ha attraversato i binari all’improvviso.

"Ho dovuto frenare e i passeggeri hanno avvertito non poco la frenata. Sento dire dietro di me: 'Assumono le donne e succedono queste cose perché non sanno guidare'. Ho tirato dritto altrimenti avrei dovuto litigarci".

La sera un po’ di paura c’è.

"Giro con lo spray al peperoncino per sicurezza soprattutto quando devo staccare la sera tardi. Una volta al capolinea del Careggi mi è capitato di essere stata seguita da un tizio con cui avevo discusso perché inizialmente non voleva scendere dalla tramvia. Poi fortunatamente è arrivata la guardia giurata ma me la sono vista un po’ brutta".

Ludovica Criscitiello