Ddl Zan, la Chiesa al Governo: "Va modificato, temiamo per la libertà di pensiero"

La consegna di una nota all'ambasciata italiana presso la Santa Sede

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Roma, 22 giugno 2021 - Il Vaticano ha chiesto formalmente al governo italiano di modificare il ddl Zan, il disegno di legge contro l'omofobia. Secondo la Segreteria di Stato violerebbe «l'accordo di revisione del Concordato». È stata per questo consegnata all'ambasciata italiana presso la Santa Sede una nota a firma del Segretario vaticano per i rapporti con gli Stati monsignor Paul Richard Gallagher. Lo scrive il Corriere della Sera.

Un atto senza precedenti

L'intervento del Vaticano sul governo italiano per il ddl Zan è un atto senza precedenti nella storia del rapporto tra i due Stati. Mai la Santa Sede è infatti intervenuta nell'iter di approvazione di una legge italiana esercitando formalmente le facoltà che le derivano dai Patti Lateranensi. Un atto che va ben oltre la 'moral suasion' che spesso la Chiesa ha usato per leggi controverse. Nella nota consegnata da monsignor Gallagher si evidenzia che «alcuni contenuti della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa cattolica dall'articolo 2, commi 1 e 3 dell'accordo di revisione del Concordato».

Timori per la libertà di pensiero

Tra le questioni sollevate c'è il fatto che le scuole cattoliche non sarebbero esentate dall'organizzazione della futura Giornata nazionale contro l'omofobia, ma si evidenziano anche timori più generali per la «libertà di pensiero» dei cattolici e anche delle possibili conseguenze giudiziarie nell'espressione delle proprie idee. «Chiediamo che siano accolte le nostre preoccupazioni», scrive la Santa Sede al governo italiano.

Marcucci: "Si vada in aula, Parlamento deciderà"

"Tengo particolarmente all`approvazione del ddl Zan, non è più tempo di guerre di religione. La tutela dei più indifesi deve essere messa davanti a tutto. Il confronto, che anch`io avevo proposto, è stato fino ad ora seppellito dall`atteggiamento strumentale e dilatorio del centro destra ed in particolare della Lega, che semplicemente non vuole il provvedimento. Non resta che andare in aula subito e lì, con tempi certi, il Parlamento deciderà autonomamente". Lo afferma il senatore Pd Andrea Marcucci.

Letta: "Contro omotransfobia ma aperti al confronto"

"Noi siamo sempre stati favorevoli a norme molto molto forti contro la omotransfobia, e rimaniamo favorevoli a queste norme e al ddl Zan, ma siamo sempre stati aperti al confronto in Parlamento e guarderemo con il massimo spirito di apertura ai nodi giuridici". Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta a Radio Anch'io commentando la notizia. "Siamo pronti a guardare i nodi giuridici pur mantenendo un favore sull'impianto perché la norma è di civiltà per il nostro Paese, il nostro è sempre stato un atteggiamento di apertura".

Salvini: "Ragioniamo insieme sul testo"

"Bene, ringrazio per il buon senso. Lottare contro ogni tipo di discriminazione, di abuso e di violenza è nel nostro Dna, perché ognuno dev'essere libero di amare, di vivere e di scegliere come e con chi vivere la sua vita". Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, a Lamezia Terme (Catanzaro) per un'iniziativa politica, commentando con i giornalisti la richiesta del Vaticano di rivedere il Ddl Zan. "Del Ddl Zan - ha proseguito Salvini - abbiamo sempre contestato il fatto che fosse un bavaglio nei confronti della liberta' di opinione, quindi se c'è la volontà di ragionare insieme su un testo che non cancelli la libertà di opinione, ma che tuteli da aggressioni e discriminazioni, noi siamo assolutamente d'accordo".

Laura Boldrini: "Parlamento è sovrano"

"Il ddl Zan è una legge di civiltà. Punisce i crimini d'odio per omolesbobitransfobia, misoginia, abilismo e promuove il rispetto. Non c'è rischio per la libertà di pensiero poiché esclude la propaganda di idee. Ascoltiamo anche il Vaticano, ma il Parlamento è sovrano". Così Laura Boldrini, deputata del PD, su Twitter.

Calenda: "Inaccettabili ingerenze Chiesa"

"Ritengo inaccettabili le intromissioni formali della Chiesa nel processo di approvazione di una legge. Penso però che su questi temi il dibattito debba sempre restare aperto. La Chiesa ha, ovviamente, pieno diritto di parola". Lo scrive su Twitter il leader di Azione, Carlo Calenda