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Arezzo, 1 agosto 2025 – Cultura pace, in Toscana legge varata a unanimità da Consiglio. Giani: “Norma di civiltà”
“Si vis pacem, para pacem” La Regione Toscana si è dotata di una propria legge, adottata all'unanimità nella seduta del Consiglio Regionale del 30 luglio, che ha l'obiettivo di promuovere la cultura della pace, la solidarietà, e il dialogo tra popoli e culture. Una legge che arriva in un momento cruciale, caratterizzato da conflitti cruenti, da intolleranza diffusa, dal dilagare di individualismi e settarismi. Attraverso la legge la Regione Toscana riconosce la pace e lo sviluppo quali diritti fondamentali della persona e dei popoli, in coerenza con i principi della Costituzione italiana e del diritto internazionale, ed intende promuovere la cultura della pace, della non violenza e del rispetto attraverso l'educazione e il dialogo, in collaborazione con istituzioni scolastiche, enti locali, associazioni della società civile, comunità religiose.
"Una legge di civiltà - ha commentato il presidente Giani- Ringrazio il Consiglio regionale, unanime nella difesa di un principio fondamentale che si associa ai valori fondanti della nostra Costituzione. E' un segnale che dalla Toscana vuole ispirare la politica nazionale e internazionale in un momento difficilissimo caratterizzato da conflitti e violazioni dei diritti umani. "Si vis pacem, para pacem" è un messaggio che facciamo nostro a significare l'importanza di agire e di mettere in atto politiche concrete su questo tema. La Toscana terra di diritti e patria dell'Umanesimo è orgogliosa di contribuire a diffondere la cultura della pace”.
La legge ribadisce l'ormai consueto appuntamento con il Meeting dei diritti umani, evento che ogni anno a dicembre, in occasione dell'anniversario della dichiarazione universale dei diritti dell'Uomo, coinvolge migliaia di ragazze e ragazzi. Inoltre l a legge riconosce e valorizza il ruolo di Rondine Cittadella della Pace, della cui Fondazione la Regione è socio fondatore e, omaggiata proprio di recente dalla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che lo scorso 6 giugno ha accolto i giovani all'arrivo della marcia della pace. La realtà del borgo in provincia di Arezzo rappresenta un'eccellenza in questo ambito, il “metodo Rondine” per la trasformazione creativa dei conflitti e la pacifica convivenza delle studentesse e degli studenti provenienti da paesi in conflitto ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti, sia nazionali (ad esempio da parte del Ministero dell'Istruzione e del Merito) che internazionali.