ROBERTO CONTICELLI
Cronaca

Cucinelli, la speranza: aboliamo la parola crisi

Il re del cashmere: "Non si scorda il dolore, ma smettiamola di trasmettere l’ansia: l’ho scritto ai miei nipoti. Riprendiamo il cammino"

Bruno Cucinelli

Solomeo (Perugia), 13  giugno 2020 - «Ho voluto scrivere una lettera aperta ai nipoti quando mi sono reso conto che la mia generazione è stata la prima ad aver trasmesso ai propri figli l’obbligo di avere paura. Mio nonno invece parlava di speranza, mio padre lo fa ancora oggi che ha 98 anni e in una di queste prime giornate di caldo abbiamo visto insieme la natura tornare a fiorire; al mio sguardo interrogativo lui ha risposto con una semplice frase: "Brunello, è così: la primavera arriva... ". Brunello Cucinelli, 66 anni, il re del cashmere, è già oltre Covid-19 con l’anima di un imprenditore coraggioso capace di valutare prima l’uomo e poi i conti. Cucinelli, è stata dura... "Sì, certamente. Ma non come negli anni della guerra perché il paragone sarebbe irrispettoso verso i nostri padri, non come nel 2001, non come nel 2008 quando l’economia implodeva, fallivano le banche e il mondo sembrava ripiegarsi su se stesso. Dai giorni tremendi dell’emergenza abbiamo imparato due o tre cose che si sono scolpite nel nostro animo: che siamo tutti uniti, che non siamo tutti sulla stessa barca ma navighiamo nello stesso mare e che il dolore genera nell’uomo l’ansia della solidarietà verso il prossimo. Concetti che in tempi normali sembravano solo vuote parole, oggi hanno assunto la veste della concretezza". Però abbiamo visto i morti, le bare e le scelte dolorose tra chi dover curare negli ospedali. Tutto questo può essere dimenticato? "Niente affatto, sarebbe impossibile. Tuttavia Sant’Agostino ci ha insegnato che il Creatore manda il dolore come maestro, e allora abbiamo l’obbligo di valutare il periodo trascorso con gli occhi del futuro. Oggi scorgiamo gente meno arrogante intorno a noi proprio perché il dolore genera compassione e pietà, ci sono più sorrisi, più mani tese, più volontà di ripartire. Dobbiamo puntare su questo". Tutto ciò puo valere anche per l’economia, adesso che la vera emergenza è la paura della crisi? "Noi abbiamo intensificato il lavoro e al 30 agosto saremo in linea con la produzione annua. I miei ragazzi dello Stile mi dicono di essere più avanti dell’anno scorso. E vedo fiorire la creatività, il confronto per migliorare, la voglia di fare bene. Sono aspetti germogliati in quei giorni, quando i nostri cuori addolorati hanno scelto di reagire di fronte a un’emergenza congiunturale e niente affatto strutturale. La parola ‘crisi’ preferisco abolirla e scelgo di sostituirla con il termine ‘speranza’". Cucinelli, ma da quale serbatoio morale attinge tanta lucida speranza? "Dai banali fatti della vita, da gesti apparentemente insignificanti. Dalla bottega del mio paese dove Maria, una ragazza di 26 anni, ha appena avviato un prosciutto nuovo e attraverso mia moglie mi manda a dire di averne preparato un etto per me, perché sa che mi piace quello grasso e genuino delle prime fette. È un piccolo pensiero che magari non avrebbe avuto in tempi normali, quando la quotidianità induce alla ruotine. Ecco, se sapremo far tesoro di questi rinnovati spunti di vita tutto si rimetterà in moto". Insomma, il virus in qualche modo ha saputo modellare le nostre coscienze? "Sì, è accaduto questo perfino nel rapporto con i prodotti. Da ora in poi andremo a vedere dove un tale oggetto è stato creato, capiremo di più e meglio la fatica del realizzare, daremo un altro valore alle cose. Ha fatto caso che in questo periodo abbiamo sfornato meno rifiuti, non gettando via il superfluo forse perché niente ci è sembrato inutile?". Lei è stato impegnato sul campo, nei giorni più duri, a portare aiuti e mascherine negli ospedali... "Qualche amico dottore mi ha chiesto aiuto e io mi sono speso come tutti. Ho visto tanto coraggio, anche tante lacrime certo, ma in tutti ho scorto l’ardimento dell’uomo contro le avversità. In balìa del mare tempestoso delle difficoltà, adesso finalmente abbiamo messo un piede sulla spiaggia. Siamo giunti in un porto sicuro, è il momento di riprendere il cammino". © RIPRODUZIONE RISERVATA