Goodbye Toscana, gli inglesi restano a casa

Il Regno Unito si blinda per timore del Covid e multa chi viaggerà all’estero. Per il Chiantishire un danno da 512 milioni di euro

Le strade del Chianti

Le strade del Chianti

Firenze, 26 marzo 2021 - Mentre la Gran Bretagna si blinda per timore di una terza ondata, agenzie viaggi e alberghi si ritrovano con un nuovo crollo di prenotazioni. Le ultime restrizioni sui viaggi all’estero che potrebbero entrare in vigore da lunedì rischiano di dare il colpo di grazia al settore. Secondo il Centro studi turistici di Firenze, la domanda britannica muove un business solo in Toscana da 512 milioni di euro. I pernottamenti rappresentano il 6.1% del totale.

L’impatto della stretta comincia a farsi sentire almeno ai centralini degli operatori del settore che, tra mancate conferme di prenotazioni e cancellazioni, temono ricadute gravi anche sulla stagione estiva. "Per ora il divieto di lasciare il paese dovrebbe essere valido fino a giugno, il rischio è che venga prolungato e che altre nazioni seguano l’esempio. Siamo quasi sull’orlo del collasso e se perdiamo la stagione estiva sarà la fine" spiega Cinzia Chiaramonti, vicepresidente Fiavet Toscana Confcommercio. La Toscana, nel 2020, ha già perso 9milioni di turisti rispetto al 2019.

"Il 2020 è stato un anno nero – sottolinea Gianfranco Lorenzo, direttore del settore Ricerca del Centro Studi Turistici Firenze – e nel 2021 la situazione rimane molto incerta: le prime previsioni parlano di una ripresa a partire dalla tarda primavera ma tutto dipenderà dall’andamento della situazione sanitaria. La stagione rischia di essere ulteriormente compromessa dalle nuove restrizioni che provengono dalla Gran Bretagna, uno dei mercati più importanti per la Toscana. Si tratta di visitatori con una capacità di spesa elevata".

In media ogni anno sono 446mila gli arrivi dal Regno Unito per un totale di circa 1.580mila presenze. Secondo le ultime indagini che riguardano le abitudini dei viaggiatori, gli inglesi hanno un periodo di permanenza superiore alla media e soggiornano principalmente negli alberghi con ricadute positive quindi anche per ristoranti e bar. "Dall’annuncio della nuova stretta abbiamo avuto un crollo di visite sui nostri portali – prosegue Chiaramonti -, di prenotazioni ce ne sono ancora poche ma le persone perlomeno chiamavano, chiedevano informazioni. Manifestavano interesse. Questo divieto ci toglie l’ultimo barlume di speranza".

"Bisogna assolutamente affrettarsi a creare dei corridoi sanitari a prova di virus, abbiamo bisogno di ossigeno" aggiunge Marcello Mariotti, titolare di un’agenzia viaggi fiorentina. Nonostante l’avvio della campagna vaccinale abbia acceso la speranza, le prospettive economiche a breve termine restano incerte. "Nel 2021 si potrebbe registrare un rimbalzo della domanda, dopo un anno in cui la dimensione del mercato si è contratta fino a toccare i valori registrati alla fine degli anni 60", analizza Lorenzo. Le stime di Centro Studi Turistici Firenze per il 2021 infatti sembrano prospettare una crescita di arrivi del +28,8%, pari a oltre 1,6 milioni di visitatori in più, mentre le presenze dovrebbero aumentare del +22,3%. I primi segnali di ripartenza dei mercati stranieri potrebbero arrivare tra la tarda primavera-inizio estate, soprattutto da quelli europei e di prossimità con un +45,6% dei pernottamenti. Gli italiani rimarranno di gran lunga la componente di mercato prevalente, con una crescita di presenze stimata al +13,2%.