ILARIA ULIVELLI
Cronaca

L’aumento dei contagi si è consolidato. In Toscana sarà alzato il muro dei vaccini

Sfiorata quota mille (il peggior dato dal 4 dicembre) ma è stato triplicato il numero di tamponi e la media resta stabile Il governatore Giani chiama in causa il privato sociale per incrementare le dosi giornaliere. Si punta a 20mila iniezioni al giorno

In Toscana si punta a vaccinare ventimila persone al giorno ma il traguardo è lontano

Firenze, 19 febbraio 2021 - Il numero dei contagi è salito ancora. Ieri si è sfiorata quota mille, per la precisione 956 nuovi casi registrati in 24 ore, il peggior dato dal 4 dicembre quando se ne contarono 1.071. Tuttavia, ogni settimana, il giovedì è il giorno più nero perché si concentra il maggior numero di tamponi. Lunedì i casi erano stati 428 e i tamponi 7.684, ieri 956 su 21.027 tamponi. Il doppio di positivi sul triplo di tamponi, nell’incidenza del virus un miglioramento. Per questo il conteggio giorno su giorno lascia il tempo che trova, piuttosto dà indicazioni più precise quello settimanale. La curva epidemiologica ha ricominciato a salire nella settimana compresa tra il 25 e il 31 gennaio, totalizzando il 20% di aumento rispetto a quella precedente, poi tra il primo e il 7 febbraio un nuovo incremento, del 15%, tra l’8 e il 14 un’ulteriore crescita del 15%. Aumento costante ma non crescita esponenziale. Cosa importante: nelle ultime settimane l’incidenza dei positivi sui tamponi di prima diagnosi effettuati non ha mai superato l’8,6% registrato tra il primo e il 7 febbraio, nell’ultima era addirittura sceso al 7,9%.

Questo significa che il virus circola, che più casi cerchiamo più ne troviamo, ma che l’epidemia non sembra galoppare come invece successe tra ottobre e novembre quando da una settimana all’altra l’incidenza cresceva esponenzialmente: nel dato quotidiano raggiungendo anche il 33% di incidenza. Siamo lontani da quei numeri, tuttavia cresce la pressione nei reparti Covid ospedalieri e aumentano i focolai infettivi, anche di varianti: a Monteriggioni, San Quirico d’Orcia per una scuola dove una classe è stata messa in quarantena, mentre Sansepolcro chiuderà tutte le scuole in attesa di ulteriori verifiche epidemiologiche. Anche Saturnia blocca l’attività didattica aspettando lo screening. Vari casi positivi hanno fatto chiudere la scuola primaria Rodari di Livorno, città dove si fanno i tamponi anche schierando i camper delle farmacie comunali. A Montecatini Terme si dirottano gli ausiliari della sosta in mansioni anti assembramento, per ora nei flussi pendolari degli studenti. Con un indice di contagio Rt medio di 1,06 siamo entrati in zona arancione, il nuovo Rt calcolato sui dati della settimana 28 gennaio-3 febbraio è balzato a 1,20 (con limite inferiore 1,15 e superiore 1,25). Restiamo in zona arancione anche per la settimana da domenica al 27 febbraio, ma su quella successiva (con i dati del monitoraggio rilevati fra il 3 e il 10 febbraio, periodo di crescita), si potrebbe entrare in zona rossa, superando il limite soglia di Rt di 1,25. «Indubbiamente dobbiamo avere nervi saldi, perché questo aumento dei contagi è un dato oggettivo", spiega il governatore Eugenio Giani annunciando che andrà presto a Roma per chiarire alcuni aspetti del calcolo dell’Rt sui sintomatici.

"Comunque abbiamo conosciuto a ottobre e novembre giornate in cui i nuovi contagi avevano superato i 2.700, quindi sono convinto che dobbiamo essere sempre molto razionali nel considerare che c’è in questo momento un aumento dei contagi, ma c’è anche un muro che stiamo erigendo attraverso i vaccini". E proprio i vaccini sono l’arma che Giani indica per contrastare la pandemia: si deve arrivare a 20mila al giorno. Motivo per cui il presidente apre anche al privato sociale, per mettere in piedi una macchina da guerra: in campo schierati con compiti tripartiti i medici di famiglia, i centri e gli hub delle Asl e il volontariato. Si sta esamindando il progetto della Croce Rossa che con tre hub potrebbe garantire alla Toscana fino a 360mila vaccini al mese. E poi si rilancia il V Day, due fine settimana al mese in cui vaccinare massicciamente fino a 80mila persone, coinvolgendo tutto il personale sanitario disponibile che il sabato e la domenica non è impegnato nell’attività ambulatoriale.