REDAZIONE CRONACA

"Chiede il biglietto, capotreno aggredita"

La denuncia di Crocetti (Forza Italia): "La sicurezza sui treni non esiste. Chiediamo che le regole, l’ordine e la tutela dei lavoratori siano ripristinate"

Polfer in stazione (immagine di repertorio)

Firenze, 1 maggio 2022 - Ennesimo caso di una aggressione ai danni di una capotreno a Firenze. A denunciarla è Diego Crocetti, Coordinatore Forza Italia Capraia e Limite (Firenze), che racconta quel che è capitato giovedì sera.

“Come spesso mi accade quando faccio il turno pomeridiano, ho preso il regionale 18339 delle ore 23.07, da Firenze Santa Maria Novella per Livorno. Poco dopo la fermata di Firenze Rifredi la capotreno in servizio ha incominciato a fare quello per cui è pagata, ovvero il controllo dei biglietti. Numerosi sono stati i “portoghesi” sanzionati, ma purtroppo tutto ciò ha dato fastidio ad alcuni di loro che si sono ribellati, aggredendo fisicamente e verbalmente la capotreno. In particolar modo due di loro si sono rivelati molto agguerriti, il primo a cui era stata contestato il fatto di potare una bicicletta ingombrante e di non aver pagato il biglietto le ha inveito contro una serie di sproloqui e anche gli altri passeggeri che sono intervenuti in suo soccorso non sono stati risparmiati. Il secondo invece alla richiesta di ricevere un documento da parte della capotreno, per elevare una contravvenzione, per mancanza di titolo, non ha esitato a metterle le mani addosso intimandole di lasciarlo in pace, pena la sua incolumità fisica”.

“Fortunatamente la sollevazione di alcuni passeggeri, tra cui io - racconta Crocetti - le ha evitato il peggio e soprattutto la minaccia di chiamare il 112 ha avuto l’effetto desiderato, i due “portoghesi” sono scesi e il treno dopo aver accumulato 30 minuti di ritardo è potuto ripartire. Questi episodi ormai non sono un caso isolato, sono frequenti, ma spesso scivolano nel dimenticatoio, derubricati a quotidianità per il quieto vivere; invece dovremmo non lasciare correre sull’episodio, per tanti motivi. Il primo perché chi svolge il proprio lavoro con serietà e dedizione, come la capotreno deve essere tutelato come lavoratrice e come donna. Il secondo perché chi paga l’abbonamento ogni mese, come me, ha il diritto di pretendere che anche gli altri lo facciano o in alternativa non prendano più il treno. Il terzo motivo, è inutile avere treni nuovi di nuova generazione a servizio di una comunità che non rispetta le regole e che tollera simili episodi”. “Chiediamo pertanto con forza – conclude Crocetti - agli organi competenti, alla magistratura, che le regole, l’ordine e la tutela dei lavoratori siano ripristinate e noi ci batteremo con forza come sempre facciamo perché tutto ciò accada”.