
La festa agli azzurri campioni d'Europa: tifosi assembrati
Roma, 14 luglio 2021 - “Abbiamo vinto la trattativa come squadra perché era giusto dedicare dieci minuti di strada ai tifosi”. Leonardo Bonucci aveva spiegato così, parlando lunedì ai microfoni di alcune tv, come era arrivata l'autorizzazione alla sfilata a Roma, sul bus scoperto, degli azzurri neo campioni d'Europa.
Ma quella sfilata su bus scoperto, si scopre ora, non era stata autorizzata dalla Prefettura. “Ci hanno tanto aspettato (i tifosi, ndr), la Coppa è la loro dopo un anno e mezzo di sofferenza. Noi abbiamo fatto di tutto, grazie anche al loro sostegno da casa”, aggiunge il vicecapitano della Nazionale.
Ma il percorso del bus scoperto non l'hanno deciso gli azzurri. “No, no, quello no”, sorride Bonucci rispondendo alla domanda specifica. A sollevare il caso è il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, in un 'intervista sul Corriere della Sera. Il permesso a festeggiare la vittoria dell'Italia agli Europei sul bus scoperto era stato negato, ma i patti non sono stati rispettati. Per i festeggiamenti, spiega il prefetto, “avevo concordato la linea con la ministra dell' Interno, Luciana Lamorgese, e con il capo della polizia, Lamberto Giannini”.
“La riunione era proprio per decidere che cosa fare e per questo abbiamo coinvolto anche la Figc – continua il prefetto - che chiedeva di consentire agli atleti della Nazionale di fare un giro per Roma su un autobus scoperto, ma è stato spiegato che non era possibile e che non potevamo autorizzarli”. Per evitare assembramenti, ovviamente.
Dalla Figc, dice ancora il prefetto di Roma, avevano assicurato che sarebbe stato utilizzato “un autobus coperto. Invece poco dopo l'uscita dal Quirinale si è aggregato un autobus scoperto con la livrea e le scritte dedicate ai campioni d'Europa”.
“Chiellini e Bonucci - prosegue Piantedosi - hanno rappresentato con determinazione il loro intendimento al personale al servizio d'ordine; a quel punto non si è potuto far altro che prendere atto della situazione”. Sulla vicenda interviene quindi il presidente della Figc, Gabriele Gravina: “La Figc è sempre stata responsabile, ma soprattutto rispettosa delle istituzioni e dei tifosi italiani”.
In una nota si spiega che “all'arrivo davanti Palazzo Chigi” la Figc ha reiterato “la richiesta, a questo punto condivisa dalle istituzioni, per un breve tragitto con il bus scoperto”. La Fderecalcio spiega di aver “chiesto l'autorizzazione, sempre negata, per i festeggiamenti di un eventuale successo europeo, individuando diverse location (tra cui Piazza del Popolo) dove si potesse svolgere con numeri contingentati e nel rispetto di tutte le prescrizioni una cerimonia in tutta sicurezza”.
“Senza alternative percorribili - prosegue la Federazione -, la Figc ha organizzato il ritorno della squadra a Firenze presso il Centro Tecnico di Coverciano per l'immediato scioglimento della delegazione. Il rientro su Roma è stato previsto solo dopo aver ricevuto i graditi inviti del Capo dello Stato e del Presidente del Consiglio dei Ministri. Dopo la cerimonia al Quirinale, su richiesta della squadra, che ha visto in pochi minuti aumentare la folla nel percorso fino a Palazzo Chigi, è stata reiterata l'istanza per poter utilizzare il bus scoperto, preparato preventivamente per ogni evenienza”.
“Nel tragitto per arrivare a piazza Colonna, il bus coperto che trasportava la squadra è stato rallentato, poi bloccato e letteralmente travolto dall'affetto della gente ormai numerosissima che comunque già non indossava strumenti di protezione individuale (cosiddette 'mascherine')”, scrive ancora la Federcalcio.
E infine, “all'arrivo davanti Palazzo Chigi, ritenuto che la situazione non fosse più gestibile in quanto il bus coperto non aveva dissuaso i tifosi dal cingere in tutti i modi la delegazione italiana, reiteravamo ancora la richiesta, a questo punto condivisa dalle istituzioni, per un breve tragitto con il bus scoperto”. Ste.Cin.