Covid, il ministro Bonetti: "Le donne hanno pagato il prezzo più alto della pandemia"

“Una inaccettabile situazione di disparità: occorre liberare le energie del femminile”. Così la titolare del dicastero delle Pari opportunità alla festa dell’Unità di Bologna

Un momento del dibattito

Un momento del dibattito

Bologna, 7 settembre 2021 - La pandemia da Covid, oltre che mietere vittime in tutto il pianeta, ha avuto un impatto devastante sulla salute e sul tessuto sociale ed economico in tutto il mondo. Quest’impatto però, non è stato uguale per tutti. Le donne hanno infatti pagato il prezzo più alto dell’emergenza.

Hanno giocato un ruolo chiave nella risposta sanitaria, come dottoresse, infermiere, operatrici sanitari e volontarie. Si sono fatte carico di gran parte dei lavori di cura in ambito domestico, a causa della chiusura di scuole e delle strutture di assistenza all’infanzia. Ma nonostante quest’impegno prezioso e indispensabile in tutti gli ambiti del quotidiano, le donne lavoratrici, sono state esposte ad alti rischi di perdita del lavoro e di reddito. E come se non bastasse, tra le mura domestiche, sono state esposte anche a maggiori rischi di violenza, sfruttamento, abusi o molestie durante i periodi di quarantena. Una situazione su cui è intervenuta Elena Bonetti, ministro per le Pari opportunità e la famiglia.

Dal palco della festa nazionale dell’Unità in corso a Bologna, durante l’incontro ‘Women New Deal: dalle donne la forza per ricostruire’ ha affermato: “Lo dico con grande chiarezza: il Covid non ha creato la diseguaglianza di genere, non ha creato l’emarginazione delle donne nel mondo del lavoro, ma ha squarciato il velo di fronte ad una inaccettabile situazione di disparità tra donne e uomini ed ha accelerato questa disparità. Le donne hanno pagato il prezzo più alto della pandemia” anche in termini “di posti di lavoro”.

Il Covid “Ha messo in luce anche quanto le donne rappresentino quella forza di resilienza e resistenza che - ha ricordato il ministro Elena Bonetti durante l'incontro moderato dalla direttrice de La Nazione Agnese Pini - ha permesso al Paese di reggere un’onda d’urto drammatica. Le donne sono state eroine negli ospedali, nelle farmacie e nelle nostre famiglie con lo smart working che era un ufficio traslato a casa. Oggi la nostra responsabilità è liberare le energie del femminile che sono tenute oggi in naftalina. Siamo ultimi in Europa per numero di donne che lavorano, abbiamo un gap salariale nel settore privato più alto che nella media europea”. Per la prima volta “abbiamo trovato elementi che uniscono, abbiamo la prima strategia nazionale per la parità di genere con obiettivi - ha osservato ancora il ministro - su cui il governo renderà conto al Paese. Va rimosso lo stereotipo di fondo che impedisce alle donne una parità di accesso nel mondo del lavoro. La prima diseguaglianza di genere nasce nelle nostre famiglie. Senza le donne nei ruoli di leadership nelle istituzioni, la nostra democrazia non fa il passo in avanti che deve fare”.

Maurizio Costanzo