Arresto capi ultrà della Juventus, perquisizioni anche a Firenze e La Spezia

Coinvolti tutti i principali gruppi del tifo organizzato

Digos

Digos

Torino, 16 settembre 2019 - Blitz della Polizia nella curva della Juventus: i capi e i principali referenti dei gruppi ultrà bianconeri sono stati arrestati nell'ambito di un'indagine coordinata dalla procura di Torino, che ha portato all'emissione da parte del gip di dodici misure cautelari. Le accuse nei confronti degli ultras sono, a vario titolo, associazione a delinquere, estorsione aggravata, autoriciclaggio e violenza privata. In corso anche decine di perquisizioni in diverse città italiane. Al centro dell'indagine ci sarebbe il racket dei biglietti.

La denuncia è partita proprio dalla Juventus. "Dopo la soppressione a fine campionato 2017/18 dei privilegi concessi ai gruppi ultrà, questi reagirono immediatamente con una strategia criminale per ripristinare quei benefit come recuperare centinaia di biglietti di accesso", si legge in un tweet della Polizia di Stato.

L'indagine, condotta dalla Digos e dal gruppo criminalità organizzata della procura, coinvolge tutti i principali gruppi del tifo organizzato: Drughi, Tradizione-Antichi valori, Viking, Nucleo 1985 e Quelli... di via Filadelfia. Oltre ai leader delle varie sigle, risulta coinvolta nell'inchiesta anche un'altra quarantina di soggetti, tutti iscritti nel registro degli indagati: si tratta dei referenti dei gruppi nelle varie città italiane e dei rappresentanti di un altra sigla, il 'Nab' (Nucleo armato bianconero).

Le perquisizioni, coordinate dalla Direzione centrale della Polizia di prevenzione, sono in corso non solo in diverse città del Piemonte - Alessandria, Asti, Biella - ma anche a Como, Savona, Milano, Genova, Pescara, La Spezia, L'Aquila, Firenze, Mantova, Monza e Bergamo.

Alle 11.30 è in programma una conferenza stampa in procura a Torino nel corso della quale verranno illustrati i dettagli dell'indagine che ha portato agli arresti di questa mattina.