Nuova impresa per Andrea Lanfri: conquistata anche la vetta dell’Aconcagua

Ora all’atleta e alpinista lucchese paralimpico mancano solo tre cime per completare il suo progetto Seven Summits

Andrea Lanfri conquista la vetta dell’Aconcagua

Andrea Lanfri conquista la vetta dell’Aconcagua

Lucca, 24 gennaio 2023 – Con una forza e una determinazione fuori dal comune l’atleta e alpinista lucchese paralimpico Andrea Lanfri è riuscito a conquistare anche la vetta dell’Aconcagua, la più alta delle Ande, in Argentina. Ora gli mancano solo tre cime per completare il suo progetto Seven Summits, scalare cioè le sette vette più alte di ogni continente. “Non appena il meteo me lo ha permesso – ha scritto Andrea Lanfri su facebook - ho messo in atto ciò che stavo organizzando da giorni e giorni chiuso in tenda aspettando il momento giusto per la salita. Quando è venuto il momento di mettersi in marcia dal Campo Base a C2 mi è venuto da sorridere. Ho iniziato l'ascesa in due step il 21 gennaio, ed esattamente 8 anni prima venivo ricoverato in ospedale per via delle meningite. Non potevo festeggiare questo anniversario in modo migliore se non scalando la vetta più alta dell'America del Sud; la meningite mi ha solo dato la voglia di andare avanti, anzi, in alto!”

All’atleta nel 2015, a causa di una meningite fulminante con sepsi meningococcica, sono state amputate tutte e due le gambe e sette dita delle mani. Questa sua ennesima impresa diventa simbolo di una fida con se stessi e col destino, intrapresa per andare oltre i tanti ostacoli del cammino, spesso in salita, della vita. “La salita in due giorni è decisamente lunga – spiega Lanfri -. Però avendo già portato su tanto materiale durante la fase di acclimatamento, sono riuscito ad ascendere abbastanza scarico. 1200 metri circa di dislivello in poco meno di 5 ore da CB a C2 (5600 mslm), sveglia alle 3 dimattina e via si riparte. La partenza da C2 è stata un'esperienza unica e che ancora non mi era capitata: ero totalmente solo, circondato dal buio della notte con la luna che faceva brillare la neve sotto i ramponi. Solo dopo 4 ore di cammino sono riuscito ad intravedere qualche bagliore dei frontalini di altri alpinisti che però salivano dal C3 verso la vetta. Arrivato in cresta, sembra che sia tutto fatto, vedo la vetta che è proprio lì. Ma aimè sembrava di camminare sul tapis roulant, non arrivava più. Insomma, testa bassa e in marcia. Dopo altre 3 ore di cammino riesco finalmente a toccare la croce, ci sono riuscito! Per me è stata una delle cose più emozionanti soprattutto per l'anniversario particolare, ma anche perchè è stato un test impegnativo per quello che mi ero allenato: 22 gennaio vetta 1600 m di salita attiva in alta quota, 14 ore totali andata e ritorno da C2 per la vetta. Muchas gracias Argentina!” Maurizio Costanzo