Almanacco del giorno: 16 agosto 1977, il mondo perde Elvis e il rock il suo Re

La sua è una storia di successi ed eccessi, che si concluse in modo tragico e tra mille misteri

Elvis e il suo corteo funebre

Elvis e il suo corteo funebre

Firenze, 16 agosto 2021 – Il suo destino prepotente era quello di arrivare sempre prima di tutti gli altri. Come nella musica, così nella vita. Che si spense troppo presto, quando aveva soli 42 anni. Elvis Aaron Presley venne trovato a terra, nel bagno di Graceland, la sua reggia di Memphis. “Elvis Left The Building” è la frase con cui, il 16 agosto 1977, fu annunciata al mondo la morte del re del Rock’n’Roll”. Da cui nessuno si aspettava un finale di partita così malinconico. Il suo merito, come tutti dissero, non sta nell’aver inventato il rock’n’roll: ma se il rock’n’roll ha travolto il mondo intero, il merito è anche, anzi, soprattutto suo.

È stato grazie a lui se milioni di persone sono state travolte e si sono pazzamente innamorate della portata rivoluzionaria di questa musica. Per capire il mito Elvis bisognerebbe vivere almeno un giorno di quegli anni, quando dalle radio, dai locali, dalle televisioni, per le strade di tutto il mondo risuonava un’unica musica cantata a un’unica voce: la sua. Elvis era nato a Tupelo, Mississippi, l’8 gennaio 1935, ma ben presto con la famiglia si era trasferito a Memphis, una delle capitali mondiali della musica. La sua storia è cambiata sempre nel mese di agosto, ma del ‘53, quando per la prima volta varcò la porta dell’ufficio della leggendaria Sun Record dove, per pochi dollari, registrò la sua prima canzone. Sam Philips, il proprietario della Sun, non gli diede alcuna importanza, ma si sbagliava. La segretaria Marion Keisker invece si appuntò il nome di quel ragazzo dall’energia travolgente, e quando, qualche tempo dopo, si trattò di pensare a un nome nuovo capace, nell’America segregata di allora, di portare a un pubblico bianco la nuova musica dei neri, fece al suo boss il nome di Elvis.

Fu alla Sun che incontrò Scotty Moore e Bill Black, chitarrista e contrabbassista formidabili che, insieme a Dj Fontana alla batteria, formeranno il trio con cui ‘The King’ ha cambiato la storia. Mettendo insieme la tradizione del country con le nuove invenzioni della musica nera, Elvis divenne ben presto l’icona assoluta del rock. La sua presenza scenica era straordinaria, il suo modo di muoversi sul palco non si era mai visto prima. Milioni di artisti, dai più grandi agli imitatori da concorsi per ‘Elvis Impersonators’, hanno deciso di diventare musicisti proprio quando l’hanno visto all’Ed Sullivan Show. La sua è una storia mitica: prima il militare, svolto con grande pubblicità da ‘buon soldato’, poi, grazie all’influenza del suo manager, il Colonnello Parker, Elvis diventò una vera e propria macchina da soldi. È stato nel dicembre del 1968 che Elvis mise a segno uno dei colpi più spettacolari della sua carriera: il leggendario show televisivo in cui, vestito di pelle nera, incantò tutti.

Da allora la sua carriera vivrà di alti, come gli album registrati agli American Sound Studios di Memphis, e bassi. Dai contratti miliardari a Las Vegas allo storico ‘Aloha From Hawaii’, il primo concerto via satellite della storia: tutto questo ha trasformato Elvis in un’icona leggendaria. La triste verità è che gli ultimi anni della sua breve vita, sono stati segnati da una devastante dipendenza da ogni tipo di farmaco, alimentata dal solito medico compiacente che in storie come queste non manca mai: il dottor Nichopoulos, radiato dall’albo nel 1990  proprio per abuso di prescrizioni. Elvis, che aveva conquistato il mondo con la sua esplosiva sensualità, a un certo punto, tra overdose e concerti improponibili, finì per mostrare al pubblico la sua decadenza artistica e umana. Nel frattempo, l’uomo che aveva incarnato il ribellismo del rock, si era accanito contro quella sua stessa immagine, fino a diventare un fan di Nixon, un nemico del movimento hippy, un feroce critico dei Beatles (anche se poi cantava le loro canzoni), uno spietato persecutore della droga e dell’alcool, insomma una caricatura di se stesso. Com’è stato possibile in Elvis un simile cambiamento di personalità? Secondo una teoria, il fratello morto sarebbe stato la parte demoniaca, mentre lui incarnava quella angelica. Elvis era nato infatti da un parto gemellare e l’unico sopravvissuto. Rimase per sempre legatissimo, con un rapporto quasi morboso, a sua madre Gladys Love, morta nel ‘58. La bara di Elvis era identica a quella usata per sua madre, e venne posta in una cripta proprio vicino a dove riposa Gladys Love. Per l’ultimo suo viaggio, Elvis indossò un abito bianco e una camicia blu. Bianco era il carro funebre regale, scortato da sedici limousine, ovviamente tutte anche loro di colore bianco. Per più di qualcuno Elvis è ancora vivo, al punto che le major inglesi delle scommesse accettano ancora la giocata. Ma è solo una speranza, dettata dalla sconfinata ammirazione per quelle celebrità che si vorrebbe fossero immortali.

Nasce oggi

Madonna, nome completo Madonna Louise Veronica Ciccone, nata il 16 agosto 1958 a Bay City, Michigan. Pop star, cantautrice, attrice, produttrice discografica e cinematografica statunitense, è una diva celebre in tutto il mondo dai primi anni ottanta, e definita la Regina del Pop. Ha detto: “Voglio far divertire la gente. Voglio far dimenticare la noia e l’orrore del mondo in cui viviamo e lo voglio fare essendo una artista totale, ballando, suonando, cantando e perché no, recitando”.