Almanacco del giorno: 19 gennaio 2000, Bettino Craxi muore ad Hammamet

Gravemente ammalato non aveva potuto fare ritorno in Italia per curarsi

Bettino Craxi

Bettino Craxi

Firenze, 19 gennaio 2022 - Ventidue anni fa, il 19 gennaio del 2000, moriva ad Hammamet Bettino Craxi. In Tunisia, lontano dalla sua Italia, dove non aveva potuto fare ritorno nemmeno per curarsi quando era gravemente ammalato. Si spegneva così uno degli uomini politici più rilevanti della Repubblica e tra i politici più influenti e apprezzati a livello internazionale degli anni ’80, prima osannato e poi aspramente contestato.

“Oggi è possibile e anzi necessario ripensare Craxi e recuperare il suo lascito, per colmare il vuoto lasciato dal riformismo socialista e dal socialismo liberale. La sua figura suscita ancora tante domande e comprenderla può fornire tracce importanti per capire la crisi della sinistra, della democrazia liberale e l’irruzione del populismo e del nazionalismo in Italia e nel mondo”, dichiarò Claudio Martelli che nel libro ‘L’antipatico’ ha descritto l’ascesa e il declino del leader socialista con lo sguardo di chi l’ha davvero vissuta. Facendo notare che in quel momento storico c’era “interesse a spazzare via i socialisti per occuparne il posto”. E che dunque “Craxi ha avuto un trattamento speciale” perché era “il perno del sistema politico".

L’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, quando stava per avvicinarsi il decennale della morte del leader socialista, disse di lui: “Mi meraviglia e mi addolora l’acredine che da una parte e dall’altra c’è ancora. Ci vorrebbe un giudizio schietto, da storici della politica”. E indicando su uno scaffale il vaso che Craxi gli regalò quando, un mese prima della morte, andò a fargli visita ad Hammamet: “Era su una sedia a rotelle e al momento dei saluti abbracciandomi mi disse: Francesco, avrai capito che questa è l’ultima volta che ci vediamo...”.

Tra i libri dedicati alla sua storia, c’è ‘Presunto colpevole’ in cui Marcello Sorgi ripercorre il crepuscolo di Craxi, il destino di un uomo e di un politico con cui il Paese non ha ancora fatto i conti fino in fondo. E tra le pagine riemerge una domanda: perché alla fine del 1999, gravemente ammalato, non fu possibile costruire un corridoio umanitario per farlo rientrare in Italia e farlo curare in un centro specializzato? Il nome di Craxi viene sempre più spesso evocato, soprattutto nei momenti più difficili, quando più di qualcuno ricorda con nostalgia la figura di uno statista con anni di scuola politica alle spalle, un decisionista capace di una visione geopolitica del mondo, e di essere l’ago della bilancia e di fare la differenza nel dibattito internazionale.

Pensieri che accompagneranno anche oggi coloro che lasceranno come sempre un cuscino di garofani rossi sulla tomba del leader socialista, sepolto nel piccolo cimitero cristiano di Hammamet. Dov’è scolpito un libro aperto con la scritta: “La mia libertà equivale alla mia vita”.

 

Nasce oggi

 

Paul Cézanne nato il 19 gennaio 1839 ad Aix-en-Provence. È stato uno dei più grandi pittori francesi, famoso per il suo ‘stile a macchia’: dipingeva a chiazze di colore come se ogni pennellata fosse una tessera di mosaico. Ha detto della sua arte: “Ho voluto legare le linee fuggenti della natura”.

 

Maurizio Costanzo