Almanacco del giorno: 10 agosto 258 d.C., martirio di San Lorenzo e la notte delle stelle

Storia, tradizione e leggenda della notte delle Perseidi: la più magica dell’anno

San Lorenzo e le 'stelle cadenti'

San Lorenzo e le 'stelle cadenti'

Firenze, 10 agosto 2021- È la notte più magica dell’anno quella di San Lorenzo, capace di spingere milioni di persone a volgere lo sguardo al cielo per vedere lo spettacolo unico delle ‘stelle cadenti’ a cui affidare un desiderio. Ma in questo giorno, in cui nel calendario cristiano si ricordano il Santo e il suo martirio, non solo sacro e leggenda si mescolano, ma anche scienza e mito.

Della vita del Santo si hanno poche notizie, ma quel che è certo è che proveniva dalla Spagna, e che, inviato a Saragozza per completare gli studi umanistici e teologici, conobbe quello che sarebbe poi diventato Papa Sisto II. Si trasferirono entrambi a  Roma e quando il 30 agosto 257 Sisto venne eletto Vescovo di Roma, affidò a Lorenzo il compito di arcidiacono, cioè di responsabile delle attività caritative della diocesi della città, di cui beneficiavano poveri e vedove. San Lorenzo, uno dei sette diaconi di Roma, venne messo a morte proprio quattro giorni dopo la decapitazione di Papa Sisto II, nel 258 d.C. a seguito delle persecuzioni nei confronti di vescovi, presbiteri e diaconi volute dall’imperatore romano Valeriano. Il suo supplizio alimentò un culto molto sentito nei primi secoli di vita della Chiesa cattolica, al punto che la storia dell’arte, attraverso grandi artisti tra cui Tiziano e Gian Lorenzo Bernini, ha più volte celebrato l’immolazione del santo. Secondo la tradizione, San Lorenzo è stato arso vivo su una graticola, facendo nascere così la credenza che lo sciame delle Perseidi fosse la testimonianza delle lacrime versate durante il martirio sui tizzoni ardenti. Secondo alcuni studi moderni invece, Lorenzo sarebbe stato decapitato. Dall’interpretazione religiosa scaturisce anche l’usanza di esprimere un desiderio ogni volta che si osserva una stella cadente nel cielo, nella speranza che la richiesta si avveri per intercessione del santo.

Ma, dal punto di vista astronomico, perché quella di San Lorenzo è detta la notte delle stelle? In realtà le ‘lacrime del Santo’ trascendono la questione religiosa, e la spiegazione, puramente scientifica, si deve cercare nell’astronomia. Ad accendere la notte di San Lorenzo non sono ‘stelle’ vere e proprie, che del resto non cadono affatto: piuttosto meteore infuocate dello sciame delle Perseidi, particelle composte da un mix di polveri e ghiaccio rilasciato dalla cometa Swift-Tuttle durante il suo passaggio intorno al Sole. Il fenomeno è dunque riconducibile a una precisa origine scientifica: l’incontro tra l’orbita terrestre e il cumulo di questi detriti spaziali provenienti dal corpo celeste della cometa. Quando questi frammenti rocciosi, la cui velocità è di svariati chilometri al secondo, entrano in contatto con l’atmosfera, raggiungendo temperature elevatissime iniziano a bruciare per via dell’attrito, e incendiandosi provocano una pioggia luminosa (le meteore) osservabile a occhio nudo. Ecco dunque spiegato il fenomeno delle cosiddette ‘stelle cadenti’.

In realtà lo sciame meteorico non è osservabile solo il 10 agosto di ogni anno, come tradizione vorrebbe privilegiare. Anche se il nostro pianeta attraversa questo sciame solo una volta all’anno nel corso dell’estate, questo suggestivo fenomeno non si esaurisce in una sola notte, ma si manifesta già da fine luglio, con il picco di attività tra il 12 e il 13 agosto, quando con un po’ di fortuna si possono ammirare fino a cento stelle cadenti all’ora. Il nome Perseidi deriva poi dalla porzione della volta celeste in cui si trova la costellazione di Perseo, e in cui è posizionato il radiante, ossia il punto da cui sembrano arrivare in apparenza tutte le scie. Dunque, per scorgere più facilmente le stelle cadenti – maggiormente godibile al buio e lontano dalle luci artificiali - bisogna puntare lo sguardo soprattutto verso nord-est, sotto alla costellazione di Cassiopea. Riguardo all’usanza di esprimere un desiderio, c’è chi attribuisce il legame con le cosiddette ‘stelle cadenti’ alla definizione di desiderantes proposta da Gaio Giulio Cesare nel suo De Bello Gallico. Al termine di una battaglia, i ‘desiderantes’ erano i soldati che, animati dalla speranza di vedere spuntare i compagni dispersi ancora in vita, li attendevano sotto le stelle.  C’è poi chi riconduce quest’usanza ai marinai, che, soli in mezzi al mare, si affidavano alla guida delle stelle per tornare sulla terra ferma. Una cosa è certa: il legame con gli astri è così forte che si rintraccia anche nell’etimologia della parola desiderio, composta dal termine sidus che significa appunto stella.

Nasce oggi

Antonio Banderas, nato il 10 agosto 1960 a Malaga, Spagna.  All’anagrafe Josè Antonio Dominguez Bandera, è attore, regista, doppiatore e produttore cinematografico spagnolo. Appassionato di calcio, dopo che una brutta frattura al piede lo costrinse ad abbandonare il sogno di calciatore, a 14 anni iniziò a frequentare la scuola d’arte drammatica: oggi è uno dei principali attori internazionali della sua generazione. Ha detto: “Il teatro è l’amore della mia vita. Per me è come una donna che ho trascurato troppo a lungo e ora mi reclama”.