Alluvione Versilia-Garfagnana: 25 anni dopo una mostra ricorda tragedia e ricostruzione

La mostra diffusa toccherà Stazzema, Seravezza, Forte dei Marmi e Pietrasanta. Vannino Chiti: ‘Si parlò di ‘metodo Versilia’ e nacque il metodo per gestire emergenze”

L'alluvione in alta Versilia (immagine d'archivio)

L'alluvione in alta Versilia (immagine d'archivio)

Lucca, 15 giugno 2021 - Una mostra e una serie di eventi per ricordare l’alluvione che 25 anni fa, il 19 giugno 1996, colpì i territori della Versilia e della Garfagnana provocando 13 vittime e ingenti danni materiali. È quanto propone una mostra diffusa, tra Stazzema, dal 18 giugno all’11 luglio, Seravezza 18 giugno-11 luglio, Forte dei Marmi 8 giugno-1 agosto, e Pietrasanta 19 giugno-11 luglio, firmata dagli artisti Gennifer Deri e Michele Pardini e curata da Lorenzo Belli.

La rassegna 'Con-Tatto - diciannove 96', è promossa da associazione Alkedo e realizzata grazie alla collaborazione dei quattro comuni della Versilia. Gli autori hanno voluto ricordare l'evento sotto forma di una rielaborazione artistica con altrettante mostre o istallazioni pensate e create appositamente per i luoghi che le ospitano. Alla presentazione delle iniziative, oggi nella sede del Consiglio regionale, era presente tra gli altri anche Vannino Chiti, presidente della Toscana all'epoca dell'alluvione. «Ricordo - ha detto Chiti – una situazione drammatica di cui a livello nazionale era difficile rendersi conto. E poi la fatica e l'impegno della ricostruzione con un rapporto molto positivo con i sindaci, con le popolazioni e con il Governo, tant'è che da allora si parlò a livello nazionale, per affrontare questi fenomeni, di 'metodo Versilia’ con l'impostazione che era stata seguita con successo». Per Antonio Mazzeo, attuale presidente del Consiglio regionale, «fu una tragedia che ci mandò un monito. Quello che è avvenuto nell'alta Versilia non è nient'altro che un messaggio forte che la terra ci manda e su cui la politica deve investire di più, penso al tema del dissesto idrogeologico e alla necessità di forti investimenti anche nel Pnrr in questa direzione».

Maurizio Costanzo