MONICA PIERACCINI
Cronaca

Il j’accuse delle aziende: "Situazione intollerabile a 25 giorni dal disastro"

Il sopralluogo nelle zone devastate di Cna nazionale

Firenze, 28 novembre 2023 – Si sentono abbandonati gli imprenditori colpiti dall’alluvione dello scorso 2 novembre. Molti sono ancora tra il fango e i rifiuti e non sanno come far ripartire le loro aziende. I danni sono ingenti - un miliardo e 340 milioni secondo le stime di Irpet – ma aiuti ancora non se ne vedono. Nessun rinvio per le scadenze fiscali, nessuna agevolazione né ristoro.

Il fermo produttivo preoccupa: alcune aziende rischiano di non riaprire più. Ieri una delegazione di Cna – composta, tra gli altri, dal presidente e dal segretario di Cna nazionale, rispettivamente Dario Costantini e Otello Gregorini, dal presidente toscano dell’associazione di categoria Luca Tonini, dal presidente fiorentino Giacomo Cioni e da quello di Toscana Centro Claudio Bettazzi – ha fatto un sopralluogo nelle aziende più colpite, nell’area tra Campi Bisenzio, Montale e Montemurlo.

"Una situazione intollerabile a 25 giorni dall’alluvione", questo hanno detto i vertici dell’associazione.

"Ci sono ancora troppi problemi – fa presente il presidente di Cna, Dario Costantini - nella rimozione dei detriti e dei rifiuti. In momenti come questi bisogna allentare la morsa della burocrazia e mettere in condizione le aziende di riprendere le attività senza ostacoli". Servono aiuti, e nel più breve tempo possibile.

"Abbiamo già sollecitato il governo per rimandare le scadenze fiscali. Che tutti lavorino - prosegue Costantini - per mettere a disposizione i primi fondi per mantenere in vita le attività". "E’ una situazione disastrosa, per non dire devastante", il commento del presidente di Cna Toscana Luca Tonini.

"Famiglie e imprese sono state colpite pesantemente nel silenzio più totale di tutta la politica". Il rischio, secondo Tonini, è che molte imprese faranno fatica a riaprire e molte altre non riapriranno proprio, soprattutto quelle con sede a Montale e Campi Bisenzio, dove suppellettili, macchinari, materie prime e prodotti finiti sono ancora inondati dal fango e dai detriti. Leggermente migliore la situazione a Montemurlo. In generale, però, le aziende di tutte le zone colpite sono in sofferenza. Ci sono ancora montagne di fango che non viene portato via, strade interrotte e collegamenti difficoltosi, "per non parlare – osserva Claudio Bettazzi, presidente di Cna Toscana Centro - della messa in sicurezza degli argini di fiumi e corsi d’acqua che non sono in grado di reggere precipitazioni intense".

Oltre alla sospensione delle scadenze fiscali e all’arrivo, in tempi brevissimi, dei ristori, le aziende hanno anche necessità di un aiuto dalle banche.

“Il sistema bancario deve avere un occhio di riguardo nel modo in cui tratterà le singole situazioni dal punto di vista dei costi e dei tassi, ma anche essere disponibile ad aiutare a far capire come ottenere liquidità nel più breve tempo possibile", la conclusione del presidente di Cna Firenze Metropolitana Giacomo Cioni.