Il 28 giugno 1914 l’assassinio dell’arciduca Ferdinando. Scoppia la guerra mondiale

La tensione tra le potenze europee attendeva solo un pretesto, e la scintilla scoccò a Sarajevo

L'assassinio dell'arciduca d'Austria a Sarajevo

L'assassinio dell'arciduca d'Austria a Sarajevo

Firenze, 28 giugno 2022 - Nel 1914 esistevano in Europa le condizioni favorevoli allo scoppio di un conflitto tra le grandi potenze. La tensione attendeva solo un pretesto per far scoppiare la guerra. La scintilla che fece esplodere i contrasti che si erano accumulati negli anni precedenti fu l’assassinio dell’arciduca Ferdinando, erede legittimo al trono d’Austria, il 28 giugno 1914.

Nella penisola balcanica, all’inizio del secolo erano presenti diversi gruppi patriottici e sette segrete, che agivano contro il dominio asburgico. Una delle sette più attive era quella dei Giovani Bosniaci, della quale faceva parte lo studente Gavrilo Princip, che uccise a rivoltellate l’arciduca e sua moglie in visita a Sarajevo, capitale delle turbolente province imperiali della Bosnia-Erzegovina. I governanti asburgici decisero di approfittare dell’incidente per regolare i conti con la Serbia, uno Stato che costituiva un punto di riferimento per tutte le nazionalità balcaniche in lotta per l’indipendenza.  Significativo a questo proposito quello che scrisse, dopo l’attentato, il generale Capo di Stato maggiore dell’esercito austriaco: “Se ci lasciamo sfuggire quest’occasione, la monarchia sarà esposta a nuove, continue richieste da parte degli Slavi meridionali”.

Le autorità asburgiche accusarono dell’assassinio la Serbia e le inviarono un ultimatum che conteneva condizioni molto pesanti. Da parte sua il governo serbo, pur di evitare la guerra, le accettò quasi tutte e si dichiarò disposto a ricercare una soluzione pacifica. Ma la buona volontà dei Serbi non frenò l’Impero austro-ungarico, che il 28 luglio dichiarò guerra alla Serbia. A questo punto era innescato il meccanismo delle alleanze che portò in campo, nel giro di pochi mesi, tutte le potenze europee. Dopo la dichiarazione austriaca, la Russia, che era alleata della Serbia, iniziò la mobilitazione delle sue truppe. Nei primi giorni di agosto la Germania dichiarò guerra alla Russia e alla Francia, e l’Inghilterra scese a fianco degli alleati. Infine nel novembre del 1914 fu l’Impero Ottomano a schierarsi con la Germania e l’Austria.

Negli anni successivi, la guerra divenne mondiale con l’ingresso di altre potenze europee ed extra europee: il Giappone nel 1914, Italia e Bulgaria nel 1915, la Romania nel 1916, Stati Uniti e Grecia nel 1917. Inoltre il conflitto si estese anche nei territori coloniali, Vicino Oriente, Asia e Africa. Nel primo anno di guerra le potenze in conflitto si combatterono su due fronti principali: il fronte occidentale dove i Tedeschi combattevano contro i Francesi e gli Inglesi, e il fronte orientale dove Tedeschi e Austriaci combattevano contro i Russi.

 

Nasce oggi

 

Luigi Pirandello nato il 28 giugno 1867 ad Agrigento. È stato tra gli scrittori più importanti nel XX secolo, insignito nel 1934 del Premio Nobel per la letteratura. Esordì con romanzi nel filone del verismo, approfondendo via via il dramma dell’individuo isolato in una realtà che gli è estranea. Tematica che ha trovato la sua realizzazione più originale nel teatro, attraverso una tecnica di impietoso smascheramento della relatività della condizione umana. Ha scritto: “Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti”.

 

Maurizio Costanzo