2 giugno 1946, il voto che cambiò la storia. L’Italia sceglie la Repubblica

Quella fu la prima volta che le donne votarono in tutto il Paese

Il voto di Re Umberto II di Savoia (foto Ansa)

Il voto di Re Umberto II di Savoia (foto Ansa)

Firenze, 2 giugno 2022 – Riconquistata la libertà dopo la seconda guerra mondiale, il popolo italiano, il 2 giugno 1946, fu chiamato a scegliere il proprio destino attraverso il referendum istituzionale tra monarchia e Repubblica.

La guerra alla quale l’Italia aveva partecipato prima assieme alla Germania e poi al fianco degli Alleati anglo americani, aveva provocato nel nostro Paese morti, distruzioni e deportazioni. Ma aveva anche prodotto nella coscienza collettiva la volontà di cambiare, di costruire una nuova Italia, più libera e più giusta. Il primo fondamentale atto di questa volontà di cambiamento fu la nascita della Repubblica. Il 2 giugno 1946 tutti gli italiani, comprese le donne (che avevano votato per la prima volta appena pochi mesi prima, alle amministrative del 10 marzo 1946) , furono chiamati al voto. Il referendum sancì la sconfitta della monarchia (che raccolse 10.719.284 voti) e la vittoria della Repubblica (che ottenne 12.717.223). I dati hanno rilevato che nelle regioni settentrionali la Repubblica ebbe la maggioranza dei voti, mentre le regioni meridionali votarono in maggioranza per la monarchia.

Il 2 giugno del 1946 gli italiani e le italiane insieme, scelsero dunque di dare la forma della Repubblica costituzionale al nostro Stato, abolendo la monarchia che da ottantacinque anni vigeva nel nostro Paese. Nello stesso giorno in cui di fatto cadde la monarchia dei Savoia, i cittadini elessero i deputati dell’Assemblea Costituente, che elaborò e approvò la Costituzione Italiana, entrata in vigore il 1° gennaio 1948. A questo punto poteva iniziare un lungo e difficile periodo di ricostruzione.

La nuova Repubblica e i primi governi si trovarono di fronte problemi drammatici, che attendevano una rapida soluzione. Innanzitutto occorreva far fronte alle gravi distruzioni provocate dalla guerra. Bisognava poi rimettere in moto l’economia, bloccata dal crollo della produzione agricola e industriale, dalla presenza di circa due milioni di disoccupati e da una pesante inflazione e svalutazione della lira. Se nell’industria la ripresa fu favorita dal fatto che il settore non aveva subito gravi danni, più difficile era la situazione nelle campagne, soprattutto nel meridione d’Italia.

Nasce oggi

Thomas Hardy nato il 2 giugno 1840 a Stinsford, Regno Unito. È stato uno scrittore e un noto poeta britannico, autore di romanzi che oppongono a una natura malinconica le passioni tragiche dei personaggi: ‘Via dalla pazza folla’ (1874), ‘La brughiera’ (1878), ‘Il sindaco di Casterbridge’ (1886). Ha scritto: "La felicità non dipende da quello che ci manca, ma dal buon uso che facciamo di quello che abbiamo".