MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

1 giugno, la festa dei genitori (che non c’è): due su tre si sentono esauriti e soli

Sfide e gioie dell’essere genitori oggi tra casa, lavoro e biberon. E sempre più famiglie accolgono studenti internazionali come fossero propri figli

Madre e figlia (foto Istock)

Madre e figlia (foto Istock)

Firenze, 1 giugno 2024 – “Essere disponibili e operativi 24 ore su 24, ogni giorno dell’anno, domenica, feste, Natale e Pasqua compresi; con un’infinità di straordinari e notti totalmente in bianco non pagate; senza alcuno stipendio, né contributi, né ferie per anni”. Se qualcuno mettesse un annuncio di lavoro di questo tipo, nessuno si sognerebbe mai e poi mai di candidarsi. Eppure è quello a cui ogni mamma e ogni papà vanno incontro, peraltro felicemente, quando mettono al mondo un bambino. Ma se da una parte avere un figlio resta la cosa più bella del mondo, dall’altra non è certo tutto rose e fiori. Il risultato? Un'epidemia di solitudine ed esaurimento psicofisico sta dilagando tra i genitori, che lamentano mancanza di supporto nell'assolvere alle loro responsabilità genitoriali. È il quadro tratteggiato da un'indagine condotta da esperti della Ohio State University, secondo cui ben 2 genitori su 3 (66%) soffrono di isolamento, solitudine e esaurimento a causa delle richieste della genitorialità. Un aspetto su cui è bene porre attenzione soprattutto oggi, che è la festa dei genitori. Tutto si complica se i genitori lavorano. I dati sono allarmanti: secondo l’Ispettorato del Lavoro in Italia nel 2022 si sono dimesse ben 44.000 mamme per impossibilità di conciliare vita privata e lavoro. Un fenomeno in aumento rispetto all’anno precedente con un più 17,1%, in particolar modo per le donne che hanno appena avuto un bambino (63%).

Cosa possono fare le aziende per supportare mamme e papà? Ci sono realtà come Amajor, HR Company veneta, che ha messo in campo la totale flessibilità oraria per garantire un pieno appoggio alla genitorialità, la possibilità di richiesta di permessi lavorativi dovuti a bisogni o necessità improvvise senza nessun obbligo di preavviso, le riunioni di formazione-aggiornamento durante e dopo il congedo, la possibilità di smart working garantita al 100%. “L’obiettivo di tutte queste attività – spiega Eros Peronato, Ceo di Amajor - è quello di far sentire le mamme e i papà al centro dell’attività organizzativa dell’azienda, non considerandoli come “problemi”, ma parte di una realtà sociale che è pronta a sostenerli. La genitorialità viene vista come un momento di gioia, e in questo modo l’azienda stessa diventa un luogo sicuro in cui poter richiedere le adeguate condizioni di supporto senza alcun timore. E se poi all’elenco manca qualcosa, basta parlarne, perché le soluzioni si trovano sempre”. Durante l’adolescenza poi, il rapporto tra genitori e figli diventa cruciale, specie nell'affrontare nuovi progetti, tra cui i viaggi studio all'estero. Ma quanto contribuisce il ruolo della famiglia ospitante al successo e al benessere di un’esperienza di questo tipo? Wep, organizzazione leader nel settore degli scambi culturali e linguistici nel mondo, in occasione di questa Giornata Mondiale, ha portato alla luce il ruolo svolto dalle famiglie ospitanti nella formazione e nel benessere di ragazzi e ragazze che decidono di passare un trimestre, un semestre o un anno di studio all’estero, lontano dal proprio nucleo familiare di origine. Dalla ricerca condotta tra oltre 1.000 studenti e genitori, conoscenza della lingua e nostalgia di casa per entrambi sono le paure che destano minor preoccupazione. Le paure pre-partenza più rilevanti si attestano, invece, in relazione al rapporto con la famiglia ospitante, alla difficoltà di inserimento nella scuola estera e al recupero dei programmi scolastici italiani dopo il rientro. Nonostante le preoccupazioni iniziali, al rientro ben il 78% degli studenti si sono trovati così bene con i ‘nuovi genitori’ che dichiarano di mantenere vivi i rapporti con la famiglia ospitante. Un legame positivo che si riflette anche nell’apertura alla valutazione di diventare a propria volta famiglia ospitante di studenti internazionali in visita in Italia (25%). Per quanto riguarda, invece, la principale apprensione dei genitori sul recupero dei programmi scolastici italiani dopo il ritorno a casa, i dati sfatano anche questo “falso mito”.

Secondo un’indagine Wep, ben il 45% degli studenti vede alzarsi la media del 5%, e il resto riesce a mantenerla costante. Inoltre, 8 su 10 conseguono all’esame di maturità una votazione superiore ad 80, e il 95% di chi ha scelto di passare un periodo all’estero durante le superiori ha poi deciso di iscriversi all’università, con il 30% che ha preferito in particolare di frequentare corsi universitari in lingua inglese. “L’esperienza è unica e anche piena di sfide: Wep accompagna famiglie ed exchange students lungo questa avventura. Il nostro lavoro è su misura, per ogni famiglia, ogni studente e ogni situazione - spiega Micaela Suzuki, responsabile del programma di ospitalità Wep in Italia –. E siamo orgogliosi di affermare che l’Italia è una destinazione sempre più ambita dai giovani studenti internazionali, e le famiglie ospitanti italiane ci rappresentano promuovendo la nostra cultura nel mondo, tramite questi giovani”. Non solo sono aperte le iscrizioni per i soggiorni studio all’estero per l’anno scolastico 2025/2026 con 70 borse di studio messe a disposizione da Wep, ma è ancora possibile candidarsi per l’anno scolastico 2024/2025 per le famiglie Italiane che vogliono aderire al programma di ospitalità Wep di studenti internazionali in viaggio studio: sono 43 le province Italiane nelle quali è possibile fare richiesta per aderire. Un’opportunità da non lasciarsi sfuggire per quei genitori che vogliono prendersi cura di studenti internazionali come fossero propri figli. Nasce oggi Marilyn Monroe nata il 1 giugno del 1926 a Los Angeles. Tutti la conoscono per la sua bellezza, ma pochi sanno chi era davvero: una donna sensibile e molto colta che adorava Dostoevskij. Quando morì, a soli 36 anni, lasciò un vuoto incolmabile diventando istantaneamente una leggenda. Dieci anni dopo, Elton John dedicò alla sua scomparsa la famosa canzone "Candle in the Wind" per celebrare un'esistenza fragile come una fiammella sbattuta dal vento: un brano poi adattato per ricordare al suo funerale la principessa Diana. Ha detto: “Ricordati di chi c'era quando stavi male, perché saranno quelli che vorrai accanto quando tutto andrà bene”.