Ma per l’Arpat acqua e aria vanno bene

L'Annuario Arpat 2023 mostra una qualità dell'aria in miglioramento in Toscana, ma con alcune eccezioni come i livelli di polveri sottili nella Piana Lucchese e di biossido di azoto a Firenze. Le acque superficiali registrano un miglioramento.

La qualità dell’aria migliora, in Toscana, ma alti i livelli di polveri sottili nella Piana Lucchese e quelli di biossido di azoto a Firenze. Sono alcuni dei dati (raccolti nel 2022) dall’Annuario Arpat 2023, presentato ieri dal direttore generale Pietro Rubellini e dal presidente della Regione Eugenio Giani. Secondo lo studio "nonostante l’estremizzazione dei fenomeni climatici, i rilievi mostrano la riduzione graduale negli ultimi dieci anni delle concentrazioni di polveri sottili, biossido d’azoto e altri inquinanti". Anche le acque superficiali registrano un miglioramento e, per le attività produttive, si evidenzia "una progressione verso modelli più rispettosi dell’ambiente". "I dati – ha detto Giani - evidenziano nuove sfide ambientali, ad esempio legate ai cambiamenti climatici. Dobbiamo affrontarle con lungimiranza, come abbiamo fatto col ‘consumo zero’ del territorio e la salvaguardia delle aree boschive, essendo oggi la regione italiana con più boschi rispetto all’estensione"

"Emerge un quadro di sostanziale stabilità ma siamo di fronte a nuove sfide – ha aggiunto Rubellini -. Agenzie come la nostra hanno il compito di raccogliere i dati per mettere a punto politiche di lotta e adattamento ai fenomeni". Tornando ai dati, il limite di 35 giorni di superamento del valore medio giornaliero di 50 microgrammimc di Pm10 nell’aria è stato rispettato da tutte le stazioni tranne una (Piana Lucchese), mentre per il biossido di azoto il limite di 40 microgrammimc, come media annuale, è stato rispettato ovunque eccetto che in viale Gramsci a Firenze. Relativamente al mare, il 94% dei corpi idrici è risultato in stato ecologico elevatobuono tranne la Costa del Serchio che è sufficiente.

Lisa Ciardi