L’assalto al fortino pratese: "Io sono Gianni" (Cenni)

La coalizione presenta il candidato: obiettivo il Comune conquistato nel 2009

Queen, foto personali, aneddoti e un messaggio chiaro: "Possiamo vincere". E’ cominciata sul palco de Il Garibaldi, in pieno centro storico a Prato, la corsa verso il Comune di Gianni Cenni (FdI), 60 anni, avvocato ed ex assessore all’urbanistica. E’ lui il candidato sindaco del centrodestra, che sfida il centrosinistra al governo con una coalizione formata da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Partito liberale italiano, Udc, Noi Moderati-Silli e liste civiche.

L’appuntamento di ieri ha richiamato centinaia di persone, ben oltre la capienza dell’ex cinema che lo ospitava, tanto che gli organizzatori hanno dovuto posizionare un maxischermo all’ingresso per consentire a tutti di seguire la prima uscita ufficiale del candidato sindaco.

Lui è salito sul palco prima di tutto per raccontarsi, come diceva il titolo "Io sono Gianni", ma anche per lanciare la sfida al Pd dopo dieci anni di giunta Biffoni: "Il momento è adesso – ha detto Cenni – Uniti possiamo vincere. Noi siamo la pratica contro la teoria, il coraggio contro l’immobilismo".

Prima di parlare di politica però il candidato ha scelto di presentare se stesso, attraverso foto personali fatte scorrere sullo schermo, da quella che lo ritrae bambino con i due fratelli a quella della laurea, all’immagine sulla bici, poi con la famiglia, il socio di studio e la goliardia. Scatti attraverso i quali Cenni ha voluto parlare di affetti, tenacia, fiducia e "capacità di mantere gli impegni con gli elettori ed i cittadini", ma anche di "passione" e pratesità, con un accenno alle "radici profonde che non congelano", citando Tolkien, quando ha ricordato che proprio ieri, tre anni fa, moriva suo padre.

Applausi ed entusiasmo in sala, in particolare nel momento in cui, nella seconda parte dell’appuntamento, ha attaccato l’amministrazione: "Vogliamo lavorare per risvegliare la città dopo dieci anni di torpore, di proclami, di rendering, di romanzi – ha detto – torniamo alla realtà, torniamo a essere protagonisti perché questo è il ruolo dei pratesi. Noi siamo quelli dei fatti, mentre gli altri si limitano a parlare. Sono dieci anni che ci parlano del parco urbano: lo avete visto?". Poi l’affondo: "Sono riusciti a buttare giù un ospedale in una città dove c’è una gravissima carenza di servizi sanitari". La conclusione, ancora sulle note dei Queen di "Don’t stop me now", non fermatemi ora, è la sfida di tutto il centrodestra unito: "La scena è nostra, tocca a noi. Dobbiamo dare un futuro alla città con progetti concreti".

Leonardo Biagiotti