AREZZO
Sport

Sodero, Angori, Natami e gli altri: i baby top cresciuti qui

C’è un’intera ‘squadra’ di giocatori aretini che sono riusciti ad arrivare fino alle soglie della serie A o almeno della serie cadetta

di Matteo Marzotti

La meglio gioventù del calcio aretino. Potrebbe essere definita così la ‘squadra’ di calciatori con natali nella terra del Petrarca, quelli che partiti da Arezzo sono riusciti ad arrivare fino alle soglie della serie A o almeno della serie cadetta. Arezzo e il mondo del pallone, un legame che ha prodotto giocatori di valore in passato. All’ombra di San Cornelio gente come Amedeo Carboni è cresciuta per poi arrivare fino alla serie A e all’Europa che conta con il Valencia, senza dimenticare anche giocatori come Graziani, Gritti e compagnia per i quali viale Gramsci ha rappresentato un trampolino di lancio. Ma negli ultimi anni cosa ha prodotto il lavoro dei vivai aretini? Ormai nomi come quelli di Pelagatti e Settembrini, in lotta per la promozione in B con il Padova e freschi vincitori della Coppa Italia di Lega Pro, sono ben noti e soprattutto annoverati tra i calciatori esperti e navigati. Poi ci sono i profili emergenti, magari ad oggi poco conosciuti, ma che stanno raccogliendo consensi e sono in attesa del debutto con i big. È il caso Leonardo Pezzola ad esempio, difensore centrale classe 2002, un passato anche nel vivaio di Santa Firmina, Olmoponte e Arezzo, prima del passaggio all’Empoli con cui ha vinto lo Scudetto Primavera nella scorsa stagione. Legato all’Empoli da un contratto fino al 2023 quest’anno, con i gradi di capitano, è stato spesso e volentieri aggregato alla prima squadra indossando la maglia numero 36 dove per adesso ha collezionato alcune convocazioni.

Sempre a Empoli sta crescendo un castiglionese doc come Andrea Sodero, classe 2004, un esterno destro con doti prettamente offensive reduce anche da un’esperienza al torneo di Viareggio con gli azzurri. Restando in serie A a Torino, sponda granata, è approdato la scorsa estate Samuele Angori, un difensore mancino classe 2003, che dopo essere cresciuto nella Fratta Santa Caterina è passato per Fiorentina, quindi Perugia e adesso Torino in prestito, venendo convocato lo scorso gennaio dal tecnico Juric per la sfida casalinga tra i granata e il Sassuolo. Scendendo in serie B ecco un aretino di adozione come Pietro Beruatto, figlio d’arte classe di Paolo ex calciatore e tecnico del Cavallino. Union Team Chimera, Fiorentina, Juventus, quindi Vicenza e Juventus Under 23 con un palmares che a soli 23 anni parla di un torneo di Viareggio (2015-2016) e una Coppa Italia Lega Pro, oltre ad alcune convocazioni con la Juventus campione d’Italia 2019-2020. Oggi è in prestito al Pisa, di cui è un punto fermo con 31 presenze, un gol e tre assist all’attivo. Pisa che è anche la squadra proprietaria del cartellino di Christian Sussi, altro figlio d’arte classe 2001, attualmente ai box in seguito all’infortunio.

Una nota a parte la merita Omar Natami, un esterno mancino classe 1998. Nato da genitori di origine marocchina ad Arezzo, Natami ha mosso i primi passi tra le fila del Battifolle quindi il passaggio al Chimera e da qui all’Olmoponte.

"Un giocatore dotato di un’ottima visione di gioco, davvero intelligente – ricorda il suo allenatore Luca Magnanensi – ricordo la stagione in cui lo ho allenato negli Allievi B e si vedeva che aveva i numeri per arrivare lontano. Brevilineo e tutto mancino, ma soprattutto un ragazzo con la testa sulle spalle".

Nel 2015 la famiglia di Omar si trasferisce per motivi di lavoro in Lussemburgo ed ecco il passaggio al Düdelange, club della massima serie lussemburghese. Per Omar inizia una serie di prestiti che lo porta a tornare al Düdelange con cui nella stagione 20192020 debutta prima nelle qualificazioni di Champions League e, a seguito della eliminazione, in Europa League contro il Siviglia al Ramón Sánchez-Pizjuán. Nel luglio del 2021 il passaggio dal Düdelange al Jammerbugt, club della serie B danese.