Ripescaggio o riammissione: strada in salita

Il Consiglio Federale ha deciso di dare priorità prima alle seconde squadre di serie A, poi alle società di serie D

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di Matteo Marzotti

Priorità alle seconde squadre dei club di serie A, come la Juventus Under 23, quindi ai club di serie D. Ecco cosa ha deciso il Consiglio Federale in merito alle domande di ripescaggio per andare ad integrare eventuali carenze dell’organico della Lega Pro. La riunione di ieri mattina a Roma, nella location che ospita Casa Azzurri, alla fine ha prodotto un comunicato che anticipa i punti salienti del documento che a breve, con la sua pubblicazione, spiegherà o almeno tenterà di dare un’idea sulle possibilità di ripescaggio da parte del Cavallino e degli altri club retrocessi. Nella nota pubblicata sul sito della Figc si parla della possibilità di far partecipare i club di serie A con le loro seconde squadre alla terza serie, a fronte di un contributo da versare pari a un milione e 200mila euro. Un dato da tenere a mente perché il Consiglio ha provveduto a definire i criteri, le tempistiche e gli adempimenti per le riammissioni e l’integrazione degli organici in caso di vacanza di organico dei campionati professionistici. Ma le premesse con sono certo buone per il club amaranto.

Le eventuali istanze dovranno essere presentate entro il termine perentorio del 19 luglio. Per i ripescaggi in serie C, nel rispetto del criterio dell’alternanza, dopo le seconde squadre della serie A, è riconosciuta priorità ai club richiedenti di serie D. Quindi il calendario da seguire per gli adempimenti burocratici adesso prevede per il 28 giugno la presentazione dei documenti per procedere con l’iscrizione, i relativi pagamenti di stipendi e contributi fino a maggio, più la fideiussione da 350mila euro. Entro l’8 luglio la Covisoc - l’organo di controllo della terza serie - esaminerà gli incartamenti verificando la documentazione da parte di ciascun club. Sarà poi possibile presentare ricorso entro le ore 19 del 13 luglio. Da qui ecco sei giorni di tempo, per chi spera nel ripescaggio, per presentare le proprie istanze con la priorità alle seconde squadre quindi, in base al criterio dell’alternanza, ai club richiedenti di serie D. A questo punto c’è da capire però quanto inciderà la media spettatori delle precedenti stagioni (e se inciderà visto l’avvento del Covid), eventuali penalizzazioni o problemi con giustizia sportiva e scadenze federali, oltre al posizionamento con il quale sono retrocessi i club dalla Lega Pro dove vorrebbero tornare. Solo così sarà possibile scrivere quella graduatoria in grado di poi di spiegare quanto è concreta - per l’Arezzo e non solo - la possibilità di un ritorno d’ufficio in Lega Pro. Tra l’altro è bene ricordare che il ripescaggio non esiste se non si libereranno posti e, ad oggi, dalle 51 squadre aventi diritto, quelle che si sono salvate o che sono uscite dai playoff, non arrivano segnali di bandiere bianche, semmai di qualche scricchiolio.