Minori senza green pass che non possono praticare l’attività sportiva. Ed è polemica

Jacopo Poggesi, responsabile dell’Aquila Montevarchi Winner e da molti anni legato ai settori giovanili, affronta un tema delicato.

Jacopo Poggesi

Jacopo Poggesi

Arezzo, 15 gennaio 2022 - E uno sfogo in piena regola quello di Jacopo Poggesi, responsabile dell’Aquila Montevarchi Winner e da molti anni legato ai settori giovanili. Uno sfogo arrivato a titolo personale, legato però alla sua esperienza sui campi di calcio, a stretto contatti con bambini e ragazzi che corrono dietro ad un pallone. Da alcuni giorni è entrata in vigore la norma che vieta a chi un’età superiore ai 12 anni di praticare attività sportiva se non è in possesso del green pass. “Partiamo da un premessa importante: ritengo il vaccino il metodo più veloce ed idoneo per sconfiggere questa pandemia e sono un vaccinato con tre dosi – ha specificato Poggesi -. Il problema qual’è allora? Politici, professoroni, istituzioni e federazioni varie, hanno trattato realmente la questione giovanile? Si sono mai posti il problema di un ragazzo/a di appena 12 anni o poco più costretto a cessare la propria passione? Finché parliamo di maggiorenni la soluzione è semplice. Si è in grado di decidere autonomamente del proprio futuro. Ma quando si parla di minori come la mettiamo? – Si è chiesto Poggesi – Dopo due anni senza scuola, senza insegnamento reale, senza socialità, senza sport e condivisione, vogliamo banalizzare la questione come sta succedendo adesso? E poi, a chi spetta allontanare questi ragazzi e bambini dai centri sportivi? A chi decide, o agli sfigati degli addetti ai lavori? Eh no, troppo facile! – Ha tuonato Poggesi – Decidere e non metterci la faccia non va bene”. C’è un invito esplicito rivolto a chi è nelle stanze dei bottoni, a chi ha adottato queste regole. “Sporcatevi le mani e smettetela di buttar giù copie su copie di decreti strampalati e cervellotici. Venite al campo e dite ad un bambino che non potrà più giocare, sognare e coltivare la sua passione, magari non per sua scelta. Ditegli che dovrà litigare con i genitori o aspettare i 18 anni per riprendere in mano la sua vita. Cominciate a vivere il mondo reale, quello della gente comune. Non possono rimetterci sempre coloro che non hanno la forza e il modo di far sentire la propria voce. Le soluzioni vanno trovate, e spetta a chi decide del nostro futuro in questo momento”, ha concluso Poggesi. Le parole di Poggesi hanno provocato una discussione anche sui social. Il responsabile del settore femminile del Montevarchi Calcio, infatti, ha postato il suo “sfogo” anche su Facebook.