L’aretino Beoni: "È già uno scontro diretto"

Michele è allenatore in seconda del Gavorrano e guarda al match di domenica. "Un bel banco di prova per entrambe. Settembrini il top"

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di Andrea Lorentini

La panchina non poteva che essere nel destino di Michele Beoni. Lui che è cresciuto a pane, calcio e campo. Figlio d’arte (suo padre Loris ha condotto la Sansovino ad un passo dalla promozione in C1 oltre ad essere stato assistente di Maurizio Sarri alla Juventus) da quest’estate è l’allenatore in seconda di Marco Bonura al Follonica Gavorrano. Aretino doc, quella di domenica prossima al comunale contro gli amaranto sarà per lui una partita speciale.

"Sicuramente saranno novanta minuti con un carico emotivo più elevato del normale per me. Sono aretino e legato molto alle mie origini. Ho visto tante partite dalla tribuna e dalla curva quando ero adolescente. Ricordo ancora il comunale sempre pieno nell’anno della promozione in B con Mario Somma in panchina. Quando posso l’Arezzo vengo a vederlo".

Nonostante la giovane età, 28 anni, Beoni ha già alle spalle una discreta esperienza. Nella stagione 20172018 è stato collaboratore tecnico della Primavera del Napoli, mentre l’esordio da allenatore in seconda arriva con il Tiferno Lerchi nel campionato 202021. Lo scorso anno, invece, è stato il braccio destro di un altro aretino, Alfredo Gennaioli al Badesse, sempre in serie D. Beoni ha conseguito il diploma Match Analyst Panini Digital e il diploma Uefa B.

Contro l’Arezzo sarà già uno scontro diretto anche se arriva molto presto. "Fatico a definirlo tale dopo appena due giornate – precisa – ma comunque sarà per entrambe le squadre un bel banco di prova. Di sicuro sia Gavorrano che Arezzo partono con grandi ambizioni e la voglia di essere protagoniste". Sul tipo di partita che vedremo ha le idee abbastanza chiare. "Si affrontano due formazioni che prediligono un calcio propositivo ed offensivo con molte individualità di spessore da una parte e dall’altra. Immagino una partita viva su ritmi alti. Credo che la differenza la faranno i duelli diretti. Chi ne vincerà di più potrà spuntarla". A proposito di singoli, non ha dubbi se potesse scegliere, su quale giocatore toglierebbe agli amaranto. "Il primo che mi viene in mente è il capitano, Andrea Settembrini. A centrocampo in questa categoria è di un altro pianeta per intensità e qualità. Ha le caratteristiche ideali per il gioco di Indiani". L’inizio di stagione del Gavorrano è stato in chiaroscuro: vincente all’esordio in campionato, ma eliminato subito dalla Coppa Italia. "Quando si esce dalla competizione di cui si è campioni in carica, dispiace molto. Considero l’eliminazione un incidente di percorso di un gruppo che sta completando la sua crescita e l’amalgama. La rosa è stata ringiovanita, ma non ha perso qualità". Sulle favorite per la vittoria finale. "Gli ultimi anni il girone E di serie D l’hanno vinto outsider che hanno però saputo trovare continuità nel diventare squadra. Alla fine arriverà primo chi riuscirà a trovare più compattezza delle altre al di là delle individualità". Infine una battuta sul padre Loris. "Se mi dà consigli? Diciamo che ho rubato io con gli occhi un pò di mestiere da lui quando ero un ragazzino e mi intrufolavo nello spogliatoio della Sansovino".