Bennati: "Della Lunga? Può diventare pro"

Il ct castiglionese della Nazionale di ciclismo parla anche del Mondiale e boccia il tracciato di Glasgow: "È solo per velocisti"

Bennati: "Della Lunga? Può diventare pro"

Bennati: "Della Lunga? Può diventare pro"

di Andrea Lorentini

Al Mondiale mancano ancora più di quattro mesi, ma per Daniele Bennati l’operazione iridata è già scattata. Il ct della nazionale italiana di ciclismo è volato a Glasgow, per visionare il percorso sul quale il prossimo 6 agosto si assegnerà la maglia arcobaleno. Bennati ha effettuato un sopralluogo direttamente in bicicletta e al termine il suo giudizio è stato tutt’altro che positivo. "A mio avviso non è un tracciato degno di un campionato del mondo. E’ molto facile, senza alcun difficoltà altimetrica. Al contrario ci sono tantissime curve che potrebbero renderlo pericoloso". Una bocciatura senza appello quella del ct.

"Ovviamente ci adegueremo e cercherò di comporre la miglior nazionale possibile per quel tipo di corsa. Saranno favoriti corridori dallo spunto veloce, ma in fondo a 277 km la selezione verrà naturale".

Bennati, soddisfatto dell’inizio di stagione dei corridori italiani?

"In generale direi di si. Era da un po’ di tempo che i nostri non cominciavano con il piede giusto. Ganna è il nostro alfiere e l’ha dimostrato anche alla Sanremo. Se devo, però, fare un nome mi aspetto il salto di qualità definitivo da Giulio Ciccone. Il Giro d’Italia parte da casa sua e lo attendo protagonista".

Tornando al mondiale, sarà anticipato ad inizio agosto. Cambia qualcosa nella sua programmazione?

"Sostanzialmente no. Conosco i programmi dei corridori che possono rientrare tra i papabili per l’azzurro e quindi mi confronterò anche con loro. Casomai le indicazioni che arriveranno dal Giro d’Italia saranno già utili in chiave mondiale. In più chi uscirà dal Tour de France con una buona condizione ne sarà avvantaggiato".

Dopo un anno da commissario tecnico come affronta questa seconda stagione?

"Con maggiore consapevolezza del ruolo. Il 2022 è stato impegnativo, ma importante per capire come gestire certe situazioni e quale atteggiamento tenere". Intorno alla nazionale c’è un po’ di scetticismo per via della mancanza di talenti nel ciclismo attuale. Cosa risponde? "Che a dispetto di tanti commenti pessimistici già al mondiale dello scorso anno abbiamo dimostrato che con lo spirito di squadra possiamo sopperire e fare buone cose. Anche nel 2023, pur sapendo di non essere tra le nazioni favorite, partiremo sia all’europeo che la mondiale per fare risultato".

Tra i dilettanti sta emergendo un aretino, Francesco Della Lunga. E’ pronto per fare il salto tra i professionisti?

"Ha qualità, ma non dipende solo da lui. Ci vogliono anche molta fortuna e perseveranza. In questo sport non ti regala niente nessuno. Come dico sempre ai giovani ciclisti, il passaggio tra i professionisti non è un punto di arrivo, ma di partenza. Si azzera tutto".