Lega all'attacco sul caso Bekaert

Gli esponenti regionali, e non solo, del Carroccio attaccano la Regione Toscana. "Nessuna soluzione né per i lavoratori, nè per il sito produttivo".

La Bekaert

La Bekaert

Arezzo, 23 aprile 2022 - “Nessuna soluzione individuata ad oggi per la Bekaert, sia per il ricollocamento degli oltre cento lavoratori licenziati, sia per la destinazione a nuovo uso del sito produttivo che si trova in prossimità del centro abitato di Figline e presenta notevoli criticità anche di natura ambientale”. È un vero e proprio grido di allarme quello lanciato dai consiglieri regionali del gruppo Lega, Giovanni Galli e Marco Casucci, del consigliere metropolitano di Firenze del Carroccio Cecilia Cappelletti e del responsabile del dipartimento di economia regionale Andrea Bandelli. Per i leghisti questa vicenda dimostra una mancanza di programmazione e una totale assenza di monitoraggio e controllo del sistema produttivo regionale, con una incapacità ad individuare ed affrontare con tempestività situazioni come quella della Bekaert. “In questo quadro – hanno aggiunto – appare tardiva, fuori tempo e dettata dalla contingenza, anche la recente iniziativa del consigliere regionale speciale per il lavoro Fabiani di istituire un protocollo per lo sviluppo e l’occupazione del Valdarno, che si prefigge proprio quel metodo di lavoro basato sul confronto continuo tra istituzioni, sindacati e imprese supportato dall’attività di Irpet. Se fosse stato adottato per tempo ed in modo sistematico a livello regionale, avrebbe disinnescato molte delle attuali situazioni di crisi aziendali e salvaguardato il sistema produttivo ed occupazione. La vicenda Bekaert – ha proseguito la Lega – dimostra che dove le istituzioni regionali e locali non sono in grado di mettere in atto con tempestività ed efficacia tutte le azioni necessarie ed a varare gli strumenti necessari per evitare un così elevato numero di crisi aziendali, le ripercussioni sul PIL, sul reddito e sull’occupazione sono inevitabili e molto impattanti”.

Secondo il partito di Salvini, oltre ad un problema di politica economica, in Toscana c’è anche un problema di metodo e di mancanza di strategia da parte di chi ha la responsabilità del governo regionale, che in un momento come questo è invece indispensabile sia per affrontare le complesse criticità che i mercati di approvvigionamento e di sbocco presentano per le imprese, sia per cogliere nuove interessanti prospettive. “La ridefinizione delle catene globali del valore e la riallocazione ed il reshoring delle filiere produttive in Italia – hanno spiegato – stanno offrendo opportunità al nostro Paese che anche la nostra Regione dovrebbe cogliere, varando tutta una serie di norme e provvedimenti di carattere attrattivo per quegli imprenditori che decidono di rientrare e stabilirsi sul territorio regionale; norme e provvedimenti che ad oggi non ci sono e che invece altre regioni hanno già varato da tempo. Ma del resto la Toscana, visto lo stallo sul destino di Fidi Toscana che dura ormai da tempo, non è in grado di supportare i programmi di politica economica ed insediamento industriale, comprese le riconversioni e le acquisizioni di partecipazioni in aziende ritenute strategiche per l’economia e lo sviluppo del territorio”. “Appare surreale – hanno concluso i leghisti – che dopo anni di inerzia ed incapacità delle istituzioni regionali e locali a risolvere positivamente la questione industriale ed occupazionale, ci si affidi ancora una volta a Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo Economico, per individuare un’adeguata soluzione per la Bekaert che salvaguardi l’occupazione, favorisca una nuova destinazione produttiva del sito industriale valdarnese e tenga conto anche delle rilevanti criticità di carattere ambientale”.