Incarichi dei politici in Estra, spuntano i nomi

Anac contro Macrì, l’11 febbraio si decide: l’ex presidente di Estra la sospensiva al Tar. La Lega interroga la Giunta e FdI finisce nel mirino

Francesco Macrì

Francesco Macrì

Arezzo - Ci sono almeno due consiglieri comunali e il parente di un altro politico che siede a Palazzo Cavallo tra quanti hanno ottenuto incarichi (e in un caso lavori professionali) nella galassia Estra, il colosso dell’energia al centro di una diatriba politico giudiziaria che, in questi giorni, dopo la bufera della decadenza di Francesco Macrì dalla presidenza, a causa della delibera dell’Anticorruzione, è tornata sotto i riflettori. Sia per l’udienza imminente al Tar, sia per l’interrogazione con cui la Lega chiede chiarezza sugli incarichi. Non nomina mai Fratelli d’Italia ma che sia quello l’obiettivo è fin troppo chiaro.L’11 febbraio è fissata l’udienza di fronte al Tar del Lazio per discutere la sospensiva chiesta dallo stesso Macrì - già personaggio di spicco di Fratelli d’Italia – contro il ’verdetto’ con cui Anac l’ha fatto decadere rilevando l’incoferibilità dell’incarico. Secondo Anac non sarebbe trascorso il cosiddetto «periodo di raffreddamento», tra le dimissioni da consigliere comunale di Macrì e la nomina ai vertici di una società «di diritto privato ma sotto controllo pubblico», difatti partecipata dai comuni di tre province, nel caso di Arezzo attraverso Coingas. Come noto, l’ex presidente si è opposto alla decisione dell’Authority depositando un ricorso il 21 gennaio sia nel merito che chiedendo l’immediato reintegro. Anac si è subito costituita. Ma anche il Comune di Arezzo si è fatto avanti ritenendo di non essere - come invece sostenuto dall’Anticorruzione – l’organo conferente la nomina di Macrì in Estra, attraverso una Coingas reputata semplice passacarte. L’11 si va in aula: la decisione è attesa nelle successive 24 ore. Se non sarà concessa i giudici amministrativi fisseranno comunque un’udienza per la trattazione nel merito. Il 22 febbraio ripartirà invece il processo Coingas, questa volta davanti a un collegio di giudici presieduto da Ada Grignani e nel quale lo stesso esponente di Fdi (Macrì appunto) è imputato insieme al sindaco Alessandro Ghinelli, all’assessore al bilancio Alberto Merelli e altri nomi noti della politica aretina. Sullo sfondo di una situazione tutt’altro che stabile e dai destini incerti, si è aperta un vera e propria crisi tra i due partiti di maggioranza: Lega e Fratelli d’Italia. Un match che ormai si sta giocando alla luce del sole, (nonostante in comune la maggioranza si sia compattata nella delibera con cui ha scelto di votare per ricorrere al Tar), da quando i leghisti hanno presentato una interrogazione al sindaco e all’assessore alle partecipate (Simone Chierici) puntando il partito della Meloni, anche senza nominarlo. La compagine politica, guidata a livello provinciale da Matteo Grassi, vuole sapere se a Palazzo Cavallo, siedono consiglieri che hanno rapporti economici con Coingas, Estra e le partecipate di quest’ultima. Una operazione trasparenza che secondo le voci di palazzo, ha un chiaro intento politico da parte della Lega: conoscere la posizione di uno o più consiglieri di Fratelli d’Italia nei confronti di Estra. Nulla di illegittimo, solo politica, perché lo scontro ormai va avanti, a tappe, da tempo, trovando il suo primo apice con la proposta della Lega di nominare un nuovo presidente di Estra. Proposta rimandata al mittente da Fratelli d’Italia che rimane in attesa dell’eventuale sospensiva da parte del Tar, anche per non incorrere in un impasse tecnico. Oggi lo scontro è nero su bianco in una interrogazione. «Risulta che, a partire dall’esercizio 2017, qualcuno tra gli attuali componenti del Consiglio comunale di Arezzo abbia intrattenuto, negli ultimi 5 anni, con le società Coingas, Estra o società controllate e/o partecipate di Estra rapporti aventi contenuto patrimoniale? Nel caso in cui si rintraccino detti rapporti, quali consiglieri ne sono stati parte e quali importi risultano dagli stessi incassati?» recita l’interrogazione. E basta guardare le visure di alcune società dell’area Estra e i curriculum dei singoli consiglieri per scoprire che qualcuno, in effetti, rapporti di lavoro con quelmondo li ha e li ha avuti. ’La Nazione’ ha trovato tre nomi. Ma sarà adesso il sindaco a fornire chiarimenti quando il presidente del consiglio comunale inserirà l’interrogazione all’ordine del giorno. 

Diego D’Ippolito e Erika Pontini