Ucciso dal camion dei rifiuti: perché è stato indagato il direttore di Sei Toscana

Il nodo è l’ubicazione del compattatore: il luogo sarebbe stato inidoneo alla manovra, stretto e lungo, costringendo i mezzi ad andare solo avanti e indietro

Giancarlo Andreoni

Giancarlo Andreoni

Arezzo, 6 dicembre 2018 - Affida oggi la consulenza tecnica il pm Angela Masiello per capire nei dettagli le cause dell’incidente nel quale morì il 26 ottobre scorso a Camucia Giancarlo Andreoni, 56 anni, aretino, dipendente della cooperativa Futura. Insieme alla perizia, sono arrivati anche sei avvisi di garanzia uno dei quali è stato inviato al direttore di Sei Toscana Alfredo Rosini.

Diverse le motivazioni che hanno portato all’emissione degli avvisi. Per quanto riguarda Sei, il problema nasce dall’ubicazione del compattatore dei rifiuti. La scelta di dove installare l’impianto è stata ovviamente del gestore, ma il luogo sarebbe stato inidoneo alla manovra, potendo i camion andare solo a marcia avanti e indietro; un rilievo, quest’ultimo, avanzato anche dal Pissl (prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro) dell’azienda sanitaria.

Oltre a ciò, ad aggravare ulteriormente il quadro, ci sarebbe stato il forte rumore di fondo provocato sia dalla manovra dei camion che dal compattatore. Indagati anche il camionista investitore, Marco Magnani, 59 anni (ma il camion non era di proprietà di Sei, bensì della cooperativa Sei srl), i presidenti delle tre cooperative che lavorano con il gestore, il presidente del consorzio che raggruppa le tre cooperativa.

L’avviso al guidatore era ovviamente scontato, mentre da accertare sono le condizioni in cui si trovava il camion investitore che, da quanto trapela, non avrebbe avuto funzionante il dispositivo di sicurezza che nella marcia indietro segnala la presenza di un ostacolo. Nelle auto non è obbligatoria l’installazione presenza del sistema di segnalazione, lo è invece in questa fattispecie e naturalmente deve essere operativo.

Oltre a Rosini e Magnani, sono indagati Gianluca Bartolini, 51 anni, Gabriele Mecheri, 45 anni, Moreno Magrini, 55 anni e Michele Vignali, 45 anni. Tornando alla perizia, il pm Masiello la affiderà stamani alle 12 all’ingegner Nicola Roveri, di Viterbo che avrà il compito di ricostruire pezzo per pezzo la dinamica della tragedia, chiarendo i punti oscuri che ancora rimangono.

Di certo, purtroppo, rimane la morte di Giancarlo Andreoni, investito dal camion in retromarcia alla fine del turno di lavoro.Mamma e fratelli si sono affidato all’avvocato Claudio Scaioli per la parte civile.