Trasporto pubblico, il servizio pullman definitivamente ai francesi. Ma Mobit non molla

Aggiudicata la gara che da anni tiene in sospeso il settore. Fino al 31 dicembre l'attuale gestione che contrattacca: "Sarà battaglia". Sindacati: "Il rinnovo dei mezzi prosegua"

Un autobus della Tiemme

Un autobus della Tiemme

Arezzo, 3 maggio 2019 - Il dado è tratto. E con il dato una delle gare più ghiotte degli ultimi anni: la gara unica sul trasporto pubblico toscano. E' stato pubblicato il decreto di assegnazione definitiva ad Autolinee Toscane Spa per il trasporto pubblico su gomma in tutta la Toscana. 

La Regione ha decretato l'affidamento del servizio sulla scia della sentenza della Corte di Giustizia Europea e in linea con l'accordo firmato dalla Regione stessa, Mobit ed Autolinee Toscane nel dicembre 2017, in coincidenza con la stipula del contratto - ponte di due anni - attualmente in vigore - che affidava il servizio  in via transitoria. 

L'aggiudicazione provvisoria ad Autolinee Toscana spa era stata già decretata nel marzo del 2016, poi era iniziata la fase dei ricorsi. Nel maggio 2017 il Consiglio di Stato, in seguito all'appello proposto dalle parti dopo la sentenza del Tar del 2016, che aveva fatto salvi gli atti di gara della Regione ma annullato la prima aggiudicazione, ha rimesso alla Corte di Giustizia Europea alcune questioni interpretative legate alla partecipazione del gruppo francese alla gara. 

Per la Corte di Giustizia Europea, la gara effettuata dalla Regioneper l'affidamento per 11 anni, a un unico gestore, del servizio di trasporto pubblico locale si è svolta regolarmente anche nella sua fase finale, ovvero l'aggiudicazione nel 2016 ad Autolinee toscane, società che fa capo alla francese Ratp.

Ora si apre la fase del passaggio, mentre per ottobre è prevista  l'udienza del Consiglio di Stato sul contenzioso aperto. Fino al 31 dicembre il trasporto pubblico locale in Toscana sarà gestito dall'attuale gestore.

E' una gara da quasi tre miliardi di euro per  undici anni, più 190 milioni circa per l'acquisto di nuovi mezzi. Il valore complessivo della gara, 

LA REAZIONE DI MOBIT. "Prendiamo atto di una decisione che riteniamo sbagliata e pericolosa contro la quale agiremo in tutti i modi e in tutte le sedi": il presidente di Mobit Giuseppe Gori va all'attacco. "Rimaniamo fiduciosi che il Consiglio di Stato saprà valutare correttamente tutti i temi che gli sono demandati incluso quello che riteniamo irrisolto del possesso da parte di Autolinee Toscane dei requisiti di partecipazione. Ci limitiamo a ricordare che su questo tema, la Regione aveva utilizzato argomenti che non avevano convinto il Consiglio di Stato.

La Corte Europea a cui il tema è stato sottoposto, di fatto, ha “evitato” di rispondere nel merito riconsegnando al Tribunale Nazionale la decisione definitiva. Nonostante questo, la Regione si è sostituita al giudice e si “avventura” in un’aggiudicazione dalla quale nasceranno certamente ulteriori contenziosi per i quali non si possono escludere anche rischi di risarcimenti milionari. Attendiamo ora l’avviamento delle inutili attività propedeutiche contro le quali certamente ricorreremo.

Svolgerle in pendenza di giudizio sarà solo tempo e denaro sprecato come lo fu la prima volta. Tra l’altro all’epoca le nostre aziende misero a disposizione di Autolinee Toscane mezzi e uomini per poter effettuare i sopralluoghi e andò a finire che vennero contestate anche delle fatture di rimborso di poche migliaia di euro. Per un Gestore che dovrebbe subentrare pagando alle aziende toscane circa 150 milioni non fu certo una bella presentazione.

I SINDACATI.  "La Regione ha provveduto all'aggiudicazione definitiva della Gara regionale del trasporto pubblico locale: è presumibile, che tale atto non porrà fine alla stagione dei ricorsi:uno dei quali sarà discusso il 10 ottobre al Consiglio di Stato.

Ma assicurano di non voler entrare nel merito nè "indugiarne la legittimità o commentare l'atto di assegnazione della Gara. La nostra preoccupazione è rivolta alle risorse per l'intero settore: il 31 dicembre 2019 scadrà infatti il “contratto ponte” che in questi anni ha garantito le risorse per il servizio e gli investimenti in nuovi autobus. Dopo questo termine cosa accadrà?

 Chiediamo che il rinnovo del parco mezzi non venga interrotto. Come è noto, l'età media  della flotta circolante è alta, soprattutto nel servizio extraurbano, ossia quello più delicato che collega le piccole comunità con il resto della regione. Oltre alla vetustà dei mezzi una ulteriore percentuale riguarda quelli fermi nei depositi perché ormai non più riparabili secondo le dichiarazioni delle aziende.

Esortiamo quindi la Regione Toscana a prevedere nel bilancio regionale gli stessi finanziamenti adeguatamente rivalutati con gli indici pattuiti, al fine di mantenere inalterate le risorse utili alla gestione del servizio ed al completamento degli investimenti necessari anche nel 2020, oltre che per gli anni successivi; e comunque fino a quando non sarà sottoscritto il contratto di servizio con uno dei due contendenti.